“EMERGENZA SICILIA”, IL 23/11 A PALERMO “PER” CHIEDERE IL CAMBIAMENTO

“EMERGENZA SICILIA”, IL 23/11 A PALERMO “PER” CHIEDERE IL CAMBIAMENTO

15/11/2013 17:56

Non basta manifestare localmente per lo sciopero del 15 novembre

Governo, Parlamento ed enti locali siciliani devono spostare risorse dagli sprechi al lavoro e al sociale

CATANIA, 15 novembre 2013 - La situazione di emergenza in cui versa la Sicilia va affrontata con scelte di cambiamento più attente al sociale e allo sviluppo produttivo. È “PER” chiedere ciò al Governo, al Parlamento e agli enti Locali della Regione Siciliana che la Cisl manifesterà il 23 novembre a Palermo.

Sono loro che, di concerto con il governo nazionale, devono avviare scelte di razionalizzazione della spesa, di lotta agli sprechi per attenuare anche la tassazione locale che in Sicilia è ormai ai massimi livelli.

È tale peculiarità locale che lo sciopero di oggi, 15 novembre, proclamato da Cgil Cisl e Uil nazionali, doveva cogliere in Sicilia. Non basta chiedere al governo nazionale una decisa modifica della “legge di stabilità”, col taglio della spesa pubblica improduttiva e dei costi della politica, con una significativa riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati e imprese che investono e con risorse a sostegno delle politiche sociali.

È incomprensibile impegnare le strutture sindacali, i lavoratori e i cittadini in una mobilitazione solo territoriale, eludendo la grave situazione di emergenza economica e sociale della Regione su aspetti che, peraltro, sono coerenti con le indicazioni del documento confederale nazionale.

L’opportunità che la Cisl siciliana vuole cogliere con la manifestazione regionale del 23 novembre a Palermo è di impattare il governo della Regione sulla vera “Emergenza Sicilia”. In Sicilia, infatti, la Regione sta preparando una propria “legge di stabilità” in cui è vincolata ad attuare un taglio di spesa di carattere epocale. Taglio che potrebbero arrivare anche ai 600 milioni di euro e che colpiranno i settori dei forestali, i precari della P.A., la formazione, il trasporto e la sanità.

Le scelte approssimative e sbagliate del governo regionale impegnano il sindacato in durissime vertenze quotidiane su emergenze sociali sulle quali la Cisl non si tira indietro a proporre soluzioni. Occorrono, infatti, riforme e scelte di rottura col passato, nei settori dei Forestali, Formazione, precari di Enti locali, servizi scolastici, sanitari e dei rifiuti; nelle questioni legate alle crisi delle società partecipate regionali e locali, degli edili senza lavoro, della desertificazione industriale, degli ammortizzatori sociali, delle nuove politiche e dei servizi per i pensionati e le famiglie in povertà.

Su questi temi, la Cisl siciliana ha caratterizzato la propria azione sindacale negli ultimi anni, incalzando il Governo regionale, il Parlamento siciliano e gli enti locali a rompere con le pratiche clientelari e dispersive del passato e valorizzare il confronto sociale per avviare politiche di ristrutturazione, riordino e riqualificazione della spesa pubblica in Sicilia.

La segreteria provinciale della Cisl di Catania

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