"Patto per la salute e la coesione sociale per Catania"

"Patto per la salute e la coesione sociale per Catania"

16/05/2020 15:15

Catania, 16 maggio 2020 - Una proposta per co-progettare e ri-costruire un nuovo welfare locale, un nuovo sistema di protezione sociale e sanitaria territoriale, alla luce delle fragilità emerse con l’emergenza da Covid-19 e delle nuove disposizioni contenute nei decreti del governo, con la consapevolezza che “nulla sarà più come prima e che nessuno deve essere lasciato indietro”, per ripartire in sicurezza.

È il contenuto del corposo dossier “Un patto per la salute e la coesione sociale per Catania” che la Cisl di Catania ha elaborato insieme alle sue federazioni provinciali dei Pensionati, della Funzione Pubblica, della Fisascat (terziario) e della Cisl Scuola, basato sulle maggiori richieste arrivate allo Sportello per il Sostegno psicologico e allo Sportello Amico della Cisl di Catania. E che vuole offrire per un confronto aperto e costruttivo alle istituzioni locali, alle amministrazioni comunali, alle altre organizzazioni sindacali e alle associazioni del terzo settore catanesi quale elemento di partenza per ridisegnare il welfare locale.

«Gli effetti negativi, mai vissuti dal dopoguerra ad oggi, causati dalla pandemia da Covid-19 – sottolinea Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – hanno accentuato notevolmente il disagio sociale e psicologico in cui versano tante famiglie e ci sollecitano a riflettere attentamente su questioni rimaste troppo a lungo ai margini del confronto pubblico, sia in ambito sanitario sia sul sistema di welfare regionale e, in particolar modo, su quello territoriale. Occorre che quanti hanno responsabilità decisionali sui sistemi di welfare e di promozione sociale maturino la consapevolezza che “nulla sarà più come prima”».

«È sotto gli occhi di tutti che gli eventi causati dall'emergenza per fermare il propagarsi dell'epidemia – aggiunge - hanno generato nuove e paradossali disuguaglianze di natura economica e sociale. Proprio per questo, bisogna tutelare ogni persona a rischio, sia i garantiti, sia gli esclusi, che sono i più fragili.

«Questo significa fare a un tempo cose diverse: tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, salvaguardare i posti di lavoro, ogni volta che sia possibile; assistere chi perde l’occupazione; continuare con lo stesso mezzo ad assistere chi già era in condizioni di precarietà o fragilità e, infine, attenuare gli effetti che deriveranno dal temporaneo cambio di vita».

Il dossier prende in considerazione il contesto, le prospettive, le azioni da intraprendere nel campo della cura alle persone fragili, lotta alla povertà educativa, delle disabilità, della povertà educativa, delle politiche della casa, delle politiche assistenziali, durante gli effetti della pandemia che, purtroppo, ci trascineremo ancora per molto tempo.

«Gli argomenti che abbiamo analizzato – commenta Attanasio – non sono di certo esaustivi dei tanti problemi emersi nell’emergenza sanitaria, molti di cui denunciati ai nostri sportelli d’aiuto. Essi rappresentano gran parte degli elementi critici su cui, come recitano i vari DPCM e DL, occorre una immediata fase di confronto e di co-progettazione, per poter raggiungere quante più persone vittime del blocco e della sospensione di tutte le attività economiche-sociali-assistenziali causata dalla pandemia del Covid-19. Riteniamo, infine, che occorra intervenire con immediatezza e raddrizzare alcuni gap generati nell’emergenza dovuti anche alla mancata concertazione, anche all’interno dei gruppi-Piano».

Per il numero uno della Cisl catanese «la fase della ripartenza non può essere approssimativa: oltre ai protocolli sanitari occorre uno sforzo della Pubblica Amministrazione per ridisegnare un welfare adeguato e attento, senza lasciare indietro nessuno».

«Ed è questa la motivazione principale – conclude Attanasio – per cui vogliamo offrire alle altre organizzazioni confederali, ai distretti socio sanitari e agli altri attori della rappresentanza sociale del territorio, questa piattaforma, certi di aver reso, ancora una volta, un servizio alle persone più fragili, alle famiglie, ai lavoratori e alla società tutta».

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(rn)

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