RIPRESA, ROTOLO: «Ce la possiamo fare, ma a patto di uscire tutti dai propri orticelli»

RIPRESA, ROTOLO: «Ce la possiamo fare, ma a patto di uscire tutti dai propri orticelli»

01/09/2014 11:07

L'analisi della Cisl di Catania sulla possibile ripresa, all'interno dell'articolo pubblicato dal quotidiano "La Sicilia" il 26 agosto, a firma della giornalista Rossella Jannello

[...] Rosaria Rotolo, segretaria della Cisl etnea ci tiene a spezzare una lancia sul fronte se non dell'ottimismo, almeno del possibilismo. «Si può fare - dice - ce la possiamo fare, ma a patto di uscire dai propri orticelli e pensare tutti insieme alle cose da fare che sono tante. E non parlo solo di noi e della parte datoriale, ma anche degli Enti locali della prefettura e di tutti gli altri. A Catania ci sono ottime possibilità, abbiamo un tessuto d'eccellenza, l'importante è saperci lavorare. Per questo - dice - affronterò questo autunno difficile armata di tanto coraggio e di molta speranza».
[...]
«Comunque quest'estate - riprende Rosaria Rotolo - ci sono state anche buone notizie per il territorio. Penso alla rinascita della Perla jonica con quello che significa sia in termini di ricaduta occupazionale, anche per gli ex dipendenti ma non solo, ma anche, se ci vogliamo aggrappare alla speranza, per quello che vuole dire una nuova opportunità per un settore fermo come quello del turismo; a patto, è ovvio, che questo investimento non rimanga una cattedrale nel deserto. E poi credo che l'altra bella notizia siano le risorse che giungeranno sul territorio con il contratto di sviluppo di Renzi.
«Certo - continua Rotolo - ci sono tante matasse da sbrogliare; a cominciare dalla vertenza dell'acciaieria penalizzata dal costo dell'energia e dello smaltimento dei rottami. Per continuare con la vertenza, nazionale ma con grandi ricadute sul territorio, dei call center. E ancora la notizia, recentissima, della mobilità interna per 130 alla Multiservizi: Diciamo fin d'ora no ai licenziamenti: ci sono le condizioni per migliorare i servizi e per renderli più efficienti riqualificando o riconvertendo la forza lavoro! E poi, come non pensare al flop vergognoso del Piano giovani a fronte di ingenti risorse che potevano essere impiegate per creare vero lavoro. E poi la vertenza dei teatri, e quella della microelettronica, e il terremoto annunciato della 3Sun. E infine, l'edilizia ferma, le opere che non partono, le infrastrutture che mancano, le tassazioni impossibili. Dov'è la via d'uscita? - conclude - Guardare al lavoro produttivo. Senza ingabbiarsi fra regole e principi. Si può fare».

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