PROTESTA COOPERATIVE, INTERVENGA LA REGIONE O LO STATO

PROTESTA COOPERATIVE, INTERVENGA LA REGIONE O LO STATO

01/10/2018 13:45

Attanasio (Cisl): «Il Comune si faccia promotore di un incontro ufficiale tra gli attori della vicenda» 

Catania, 21 settembre 2018 - «Nella vicenda dei lavoratori delle cooperative sociali o interviene la Regione con il fondo dedicato ai disabili gravi o sia lo Stato a inviare risorse mirate per un intervento di particolare rilievo sociale. Per sondare tali possibilità, il Comune convochi formalmente una conferenza di servizi tra gli attori coinvolti, cooperative, assessori al Bilancio e ai Servizi sociali, la stessa Regione, la deputazione catanese e il sindacato». 

Lo chiede Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, che stamattina, con una delegazione del sindacato ha partecipato alla manifestazione di protesta dei lavoratori delle cooperative che assistono anziani e disabili e sono in attesa da cinque mesi degli stipendi. La delegazione ha partecipato poi all'incontro con i rappresentanti del Comune. Con Attanasio c’erano il segretario territoriale Rosario Portale, i segretari generali provinciali Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola), Marco Lombardo (Fnp Pensionati), il segretario territoriale Fnp Pietro Guglielmino e Iolanda Iacapraro, responsabile del Dipartimento Diritti sociali. 

«La vicenda di questi lavoratori è delicata e drammatica – denuncia Attanasio – al pari di quella dei rifiuti, perché riguarda anche utenti ai quali vengono lesi diritti fondamentali. Ci sono professionisti che da cinque mesi non ricevono un euro, ma che hanno continuato con senso di responsabilità e grande sacrificio a prestare cura a una fascia di assistiti particolarmente debole e svantaggiata, come gli anziani e gli alunni disabili. 

«Si tratta di una platea, fatta di operatori e utenti – conclude il segretario generale della Cisl etnea – che non è coperta da risorse provenienti da altre misure, come ad esempio i Pac, e che è vittima della pesante crisi finanziaria del Comune. Per questo, chiediamo che vengano sondate le due possibilità e che si arrivi rapidamente a una soluzione non più rinviabile: le famiglie dei lavoratori e degli assistiti, le stesse strutture scolastiche sono allo stremo».

(rn)

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