MICROELETTRONICA, OTTENUTO IL TAVOLO PERMANENTE LOCALE

MICROELETTRONICA, OTTENUTO IL TAVOLO PERMANENTE LOCALE

04/12/2013 16:24

Premiata l’azione pervicace di Cisl e Fim Cisl

Rotolo (Cisl CT) e Nicastro (Fim CT): «È il primo risultato per fare fronte all’emergenza della paventata cessione delle quote statali. Il secondo è il nuovo metodo di lavoro con gli attori interessati per rendere competitivo il territorio»

Catania, 4 dicembre 2013 - «Finalmente un tavolo permanente trilaterale per la microelettronica catanese». È il risultato raggiunto dalla pervicace azione della Cisl e della Fim Cisl di Catania che da tempo lo chiedevano all’amministrazione comunale. Un risultato per la Cisl ottenuto con l’impegno del sindaco Bianco.

«Abbiamo chiesto e ottenuto – affermano con misurata soddisfazione Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania e Piero Nicastro, segretario generale Fim Cisl etnea – la costituzione di un tavolo di crisi permanente e trilaterale per la microelettronica catanese costituito cioè da sindacato-impresa-istituzioni, in concomitanza con la programmata manifestazione dei lavoratori di ST e Micron che ha portato migliaia di lavoratrici e lavoratori in piazza per la tutela dei livelli occupazionali e la realizzazione degli investimenti nel territorio a salvaguardia delle prospettive».

«Nell'incontro che abbiamo avuto col sindaco Bianco, abbiamo chiesto impegni su due questioni prioritarie: realizzazione di un fronte comune con le istituzioni locali per evitare la dismissione delle azioni a partecipazione statale della ST e la costituzione del tavolo permanente di crisi per sviluppare un progetto condiviso tra management locali delle aziende-sindacato e istituzioni. Su Micron poi per difendere gli attuali livelli occupazionali».

«Siamo cautamente soddisfatti – dicono Rotolo e Nicastro - per avere ricevuto risposte positive su entrambi i versanti. Adesso sarà necessario che tutti mettano a disposizione il proprio impegno per realizzare davvero un fronte comune per difendere il nostro territorio e rilanciare con progetti di crescita realmente sostenibili e in grado di mantenere alte le competitività aziendali locali per garantire sviluppo. Il tavolo di confronto dovrà esaurire il proprio compito solo quando saranno stati messi in sicurezza occupazione e prospettive di tutte le aziende presenti con progetti, strumenti e impegni certi e verificabili da parte di tutte le parti coinvolte».

«È un primo risultato – dichiarano – aggiunto per fare fronte all’emergenza legata alla paventata cessione delle quote del governo, cosa che altrimenti segnerebbe un’assenza di partecipazione pubblica, con una netta distrazione del Governo italiano sull’alto valore competitivo della produzione nel settore della microelettronica, generando un disequilibrio neri confronti di altri paesi competitor come la Francia. Va fatta un’azione forte e insistente sul governo nazionale affinché consideri la microelettronica un settore strategico per lo sviluppo dell'economia del paese e si impegni a creare le condizioni per moltiplicare gli investimenti negli stabilimenti italiani a partire da quello etneo».

«Il secondo risultato, che per certi aspetti può essere più importante per la crescita del territorio catanese, è l’adozione di un nuovo metodo di lavoro per Catania che vede tutti i soggetti che hanno competenza come protagonisti nel definire percorsi e obiettivi per rendere il territorio competitivo in termini di infrastrutture e servizi alle imprese esistenti attraverso investimenti mirati che ancorano al territorio le aziende e l’impiego efficace delle risorse comunitarie, in particolare della programmazione 2014-2020».

«In tal senso – aggiungono Rotolo e Nicastro – la creazione di un fronte comune tra mondo del lavoro produttivo e l’amministrazione locale è fondamentale per la concreta collaborazione coi governi regionale e nazionale, in modo da raggiungere quei risultati che il territorio richiede, per individuare interventi e migliorare le condizioni dell’industria catanese. Il tavolo permanente è un primo passo che definisce un’importante priorità per l’amministrazione comunale, cioè quel fronte comune che deve affrontare le emergenze che continuano a esplodere, con le aziende che continuano a chiudere e per rilanciare le attività produttive».

Per Rotolo e Nicastro, «quello ottenuto oggi è un primo segnale concreto e indicativo della volontà di rompere i vecchi e improduttivi schemi del passato, per invertire l’arretratezza, in termini di competitività del territorio catanese, rispetto al contesto europeo. Esso può dare il via a un nuovo percorso di confronto sociale, necessario per prevenire effetti che rischierebbero di essere devastanti per l’intera economia del territorio etneo».

«Resta la necessità – concludono – che tenteremo di sperimentare all'interno del tavolo trilaterale, di consolidare progetti concreti di sviluppo industriale e di filiera, e di valorizzare e rivitalizzare il distretto tecnologico che deve avere il compito di sviluppare attività di innovazione e, quindi, di ricerca e sviluppo, anche in sinergia con l’Università di Catania, per garantire prospettive di sviluppo sia tecnologiche che occupazionali al territorio etneo».

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