Cambi di casacca, inchieste e la Catania post Covid - Articoli del 20 marzo 2021
24/03/2021 15:40
Il segretario Attanasio scrive al direttore de La Sicilia
Catania, 20 marzo 2021 - Gentile direttore, la lettura di due articoli presenti sull’edizione del quotidiano da lei diretto di sabato 20 marzo 2021, suscitano alcune riflessioni che desideriamo estendere al dibattito pubblico e alla comunità catanese.
Ci riferiamo ai “giri di valzer” e ai cambi di casacca all’interno del consiglio comunale catanese e tra i politici locali, tra i quali pare si infiltra anche qualche referente sindacale “di partito”, ben descritti dall’articolo a firma di Giuseppe Bonaccorsi, e alla nota del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, sull’inchiesta “Sipario” e il coinvolgimento di figure politico-istituzionali del Comune di Catania.
Traspare da un lato, ancora una volta, l’autoreferenzialità di cui è afflitta la politica locale che, in un momento difficile per tutta la collettività nazionale, e siciliana in particolare, bada a conquistare, quasi manu militari, riposizionamenti strategici in vista delle prossime elezioni e acquisizione di poltrone di sottogoverno, dando la sensazione di badare solo ai vantaggi personali o di compagini di provenienza e di curarsi poco e niente delle enormi difficoltà in cui versa il mondo del lavoro, della produzione e le fasce più deboli della società fiaccate dalla crisi dovuta all’emergenza pandemica.
Dall’altro lato, inquietano non poco i risvolti dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e della Procura al cui lavoro incessante plaudiamo: è stato svelato un intreccio politico-mafioso-clientelare che ha toccato anche le istituzioni politiche catanesi e suscitato l’appello che associazioni e politici rivolgono al Prefetto per l’invio di ispezione al Comune di Catania. Ma l’encomiabile impegno delle forze dell’ordine e della magistratura catanese va accompagnato dal sostegno non parolaio ma concreto della società civile in tutte le sue declinazioni.
Ecco perché, in tutto questo, spiace osservare come, a parti scambiate, ci siano anche porzioni della rappresentanza sindacale dei lavoratori che non si fanno scrupolo di inserirsi organicamente nei meccanismi di scambio politico-clientelare per consolidare posizioni di vantaggi personali o della propria compagine a discapito del ruolo di vigilanza degli interessi dei lavoratori e della collettività che dovrebbero rivestire per missione.
Emerge da questo quadro la necessità di richiamare la politica alla sua funzione primaria, che è di guardare con dovuta attenzione al bene della città, delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati e, soprattutto dei giovani. Perché tale modus operandi non dà speranze, non offre prospettive e, anzi, offre modelli ed esempi negativi. Specie, in un momento di grande trasformazione della città, di importanti e storici cambiamenti delle aziende partecipate, con strategici appalti e ingenti risorse che saranno impegnate o che dovranno arrivare da trasferimenti nazionali, regionali ed europei.
Ed è proprio in questo straordinario e preoccupante contesto che, come sindacato “libero”, da sempre al servizio dei lavoratori e della società, che lanciamo un richiamo forte a tutte le donne e gli uomini della società civile, della politica e del lavoro, liberi e “costruttori del bene comune”, a coloro i quali in questo difficile contesto sentono alto il dovere morale e sociale di dare il loro contributo ai fini superiori del bene comune, senza pregiudizi né preconcetti.
Facciamo, quindi, appello perché tutte le forze sociali, politiche, e i tanti costruttori sociali della città si uniscano e insieme sostengano nella loro interezza gli ideali di legalità, giustizia, benessere sociale, sviluppo e libertà, affinché, nell’era post Covid, Catania “melior de cinere surgat”.
Grazie dell'attenzione.
Cordiali saluti.
Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania