MASTERPLAN, «PUNTARE SU INDUSTRIA E SERVIZI PUBBLICI»

MASTERPLAN, «PUNTARE SU INDUSTRIA E SERVIZI PUBBLICI»

04/12/2015 13:22

L'intervento della segretaria Rosaria Rotolo sullo speciale "MondoLavoro" del quotidiano La Sicilia del 29 novembre 2015

Lo sviluppo di Catania nel Masterplan per il Mezzogiorno. Il Patto per Catania è uno dei Patti per il Sud, da sottoscrivere entro la fine di dicembre per consentire al Masterplan di essere operativo dall’1 gennaio 2016. La definizione del patto passa attraverso un percorso condiviso tra istituzioni, forze economiche e sociali, cittadini, affinché sia il prodotto di un processo vivo, aperto ai contributi di quanti vogliono partecipare a scrivere una pagina nuova per il Sud.

Un livello di condivisione e partecipazione delle forze sociali e produttive che riteniamo non sfugga all’amministrazione comunale per le prospettive che, con la riforma dei livelli amministrativi, da qui a breve coinvolgeranno territori sempre più estesi rispetto al centro della città. 

Nel Mezzogiorno, enormi ritardi in investimenti e lavoro produttivo hanno prodotto l’aumento del divario di produzione e reddito con il Nord del Paese.

I segnali positivi di uscita dalla crisi non si registrano dalle nostre parti, nonostante le potenzialità del territorio che continuano a far guardare con speranza al futuro per il suo rilancio economico e sociale.

Il Patto con la città metropolitana di Catania prevede di avere un cuore, una cabina di regia per governare idee e progetti da realizzare nell’ambito di quel distretto di area vasta che mostra di avere punti di eccellenza e grandi possibilità legate alle produzioni di alta tecnologia, alle filiere agroalimentari, turistico-culturali e ambientali.

Sono gli stessi temi che la Cisl di Catania ha proposto e affrontato, condividendoli con le istituzioni, quando ancora di masterplan non si parlava, per pianificare senza ulteriore indugi un’idea di sviluppo concreto non solo per il tessuto locale ma anche in chiave di area vasta. 

Base di partenza, come lo stesso masterplan oggi prevede, il recupero nell’impiego dei Fondi strutturali e della programmazione europea 2014-2020.Ecco, quindi, che il Patto per Catania, che la Cisl aveva già definito con #NewDealSudEst, rappresenta senza dubbio una grande opportunità da sfruttare, partendo dalle riflessioni, dalle idee e dalle azioni che la Cisl ha già messo in campo e offerto all’approfondimento, unitamente a tutti gli strumenti sindacali, come per esempio la capacità di sottoscrizione di accordi mirati per lo sviluppo dell’area industriale, a propria disposizione.

Ma non ci sono solo infrastrutture da realizzare, indispensabili per far ripartire l’edilizia e per assicurare un migliore servizio ad imprese, lavoratori, cittadini e turisti; c’è un’area industriale da rivitalizzare, ci sono servizi pubblici da riorganizzare, come la gestione dei rifiuti e le reti fognarie, ci sono le risorse per il dissesto idrogeologico già destinate a Catania.

Accanto alle potenzialità dei territori e alle risorse che possono essere disponibili, oggi va però affrontata anche l’incognita dei conti degli enti locali. Un argomento che la Cisl ha messo al centro delle proprie proposte, alla luce dei continui tagli ai trasferimenti statali e regionali che mettono in grave difficoltà i Comuni. Ancor di più condizionati dalle nuove disposizioni in materia di contabilità pubblica che scatteranno a gennaio 2016.

Enti locali in ritardo, che non hanno provveduto concretamente alla riqualificazione della spesa, ma hanno innalzato la pressione fiscale con le tariffe locali sui servizi, mettendo in difficoltà famiglie di lavoratori e pensionati. Lo stesso Comune di Catania è alle prese con un Piano di rientro che grava pesantemente sulla possibilità di programmare e investire.

Ecco dunque che accanto alle azioni possibili per concretizzare il Patto per Catania, ci si deve confrontare con lo stato di salute delle casse comunali, con la necessità di intervenire sugli sprechi, sulle società partecipate, sulla riqualificazione della pubblica amministrazione.

Negli ultimi anni, la Cisl è intervenuta valorizzando il confronto e la definizione di accordi con Comuni, sia per garantire la spesa sui servizi sociali sia per spendere le risorse aggiuntive fornite dai Piani di azione-coesione, per migliorare la qualità dei servizi e ridurne i costi.

Accordi territoriali, programmazione e impiego delle risorse comunitarie, sono tutti strumenti sindacali che la Cisl di Catania ha proposto costantemente in questi anni difficili di crisi, per salvaguardare lavoratori e lavoratrici, famiglie, pensionati, giovani, cassintegrati.

Ecco perché la Cisl ritiene non più rinviabile l’avvio del confronto per affrontare le progettualità che dovranno far parte del Patto per Catania e realizzare un percorso di sviluppo costruttivo per il lavoro pienamente partecipato.

Rosaria Rotolo, segretaria generale Ust Cisl Catania

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