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AGGRESSIONE TRECASTAGNI, CATANIA CASO NAZIONALE? INTERVENGANO ISTITUZIONI LOCALI E MINISTERO

AGGRESSIONE TRECASTAGNI, CATANIA CASO NAZIONALE? INTERVENGANO ISTITUZIONI LOCALI E MINISTERO

26/09/2017 18:32

Dopo il crescendo di violenza

Attanasio, Coco e Papotto: «Più mezzi e uomini alle forze dell'ordine, interventi logistici e operativi per tutela lavoratori. Incontro urgente col comitato per l'ordine pubblico»

Catania, 19 settembre 2017 - «Siamo sconcertati da quanto accaduto alla dottoressa della guardia medica di Trecastagni, alla quale esprimiamo la nostra vicinanza. Ma le testimonianze di solidarietà non bastano più: Catania, dopo tale ultima abietta aggressione, rischia di diventare un caso nazionale anche a causa dei ripetuti atti di violenza nei confronti degli operatori dei servizi pubblici, siano essi personale sanitario, vigili urbani o autisti. Occorrono interventi da parte delle istituzioni locali e nazionali».

È quanto affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, Armando Coco, segretario generale Cisl Fp Catania, e Biagio Papotto, reggente Cisl Medici Catania, in relazione al grave fatto di Trecastagni.

«Siamo arrivati a livelli seri di allarme sociale: occorre che le istituzioni intervengano per garantire la sicurezza non solo di tutti quei lavoratori che prestano il loro servizio alla collettività, ma anche di quanti, ad esempio, frequentano la zona industriale nei turni serali, o della cittadinanza esposta a continui episodi di bullismo e prevaricazione.

«Catania non può fare un passo indietro nella lotta alla delinquenza e alla mafia. Chiediamo al Prefetto e alle altre istituzioni di farsi parte attiva nel fermare questa deriva. È necessario che il ministero dell’Interno presti maggiore attenzione alla città e al suo territorio: occorrono più mezzi e più uomini alle forze dell’ordine e, se necessario, anche un aiuto in chiave “operazione Vespri siciliani”.

«È urgente un incontro straordinario del comitato per l’ordine pubblico, con la presenza delle forze sociali e degli enti coinvolti, per concordare quali interventi, logistici e operativi, è possibile mettere in campo in modo da prevenire e arginare tali manifestazioni di gratuita violenza che minano la serenità di cittadini e lavoratori». 

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