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MANOVRA 2019, LE PRIORITÀ DI CGIL CISL E UIL: RIMETTERE IN MOTO IL SUD, LA SICILIA, CATANIA

MANOVRA 2019, LE PRIORITÀ DI CGIL CISL E UIL: RIMETTERE IN MOTO IL SUD, LA SICILIA, CATANIA

29/11/2018 15:21

Ieri sera attivo unitario all'hotel Mercure Excelsior

Cgil, Cisl e Uil vogliono rilanciare un’idea di sviluppo basata su politiche espansive e che superino l’austerità. 

Catania, 21 novembre 2018 – Dall’emergenza Catania, città metropolitana simbolo del dissesto e del fallimento politico-amministrativo, all’emergenza Sicilia e di tutto il Sud. Da Catania parte il grido d’allarme di Cgil Cisl Uil per l’assenza nella manovra finanziaria del governo nazionale per il 2019 dei temi che riguardano il Mezzogiorno, il lavoro e le politiche espansive.

L’attivo unitario provinciale delle tre organizzazioni sindacali confederali ha visto riuniti, ieri sera all'Hotel Mercure Excelsior, i quadri e i dirigenti territoriali in rappresentanza di tutte le federazioni di categoria. 

L’incontro è stato presieduto dal segretario generale della Cgil etnea Giacomo Rota e introdotto dalla relazione di Enza Meli, segretaria generale della Uil di Catania. Sono intervenuti Monica Genovese, segretaria confederale Cgil Sicilia, Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania, con Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia, e Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia. Le conclusioni sono state affidate a Piero Ragazzini, segretario nazionale confederale della Cisl.

Tante le voci che si sono alternate dal palco, dalla scuola ai pensionati, dal pubblico impiego all’industria, dal terziario all’agroalimentare, dai trasporti all'ambiente. Tutte univoche e convergenti sulla necessità di inserire nella manovra finanziaria del governo interventi che rilancino il lavoro e rispondano ai bisogni sociali del Mezzogiono, in un quadro di insieme e non con misure spot o di sola impronta assistenzialista. 

Un progetto di sviluppo che parta dal lavoro, con investimenti per le infrastrutture materiali e il completamento e la programmazione strategica delle grandi opere, come ad esempio il raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo o il Ponte sullo Stretto. E, nel contempo, istituire un fondo statale destinato alla progettazione di opere pubbliche specifico per il Mezzogiorno.

Insomma, per Cgil, Cisl e Uil, come è stato sottolineato da più parti, «l’Italia non parte se non parte il Sud». Con una grande occasione: la Sicilia deve diventare piattaforma nel Mediterraneo per sfruttare i grandi movimenti finanziari ed economici che la Cina sta facendo nei Paesi africani. E, in tale prospettiva, dito puntato contro il governo regionale: deve prendere decisioni rapide sulla Zona economica speciale di Catania e Augusta. 

Assieme a ciò, Cgil Cisl e Uil chiedono al governo nazionale di confermare e migliorare il “Bonus occupazione Mezzogiorno” per il triennio; rafforzare la lotta al lavoro irregolare e con una forte azione di contrasto alla criminalità; un piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione; la proroga fino al 2021 del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali e il rafforzamento del fondo per la crescita dimensionale delle imprese.

Per Cgil, Cisl e Uil necessari anche investimenti pubblici per l’infrastrutturazione sociale, in particolar modo su sanità, servizi sociali e istruzione. Con una proposta: no condoni agli evasori, né regali ai più ricchi con la flat-tax ma riduzione delle tasse ai pensionati e ai lavoratori ai quali destinare, tra l’altro, le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale. 

«Questa – in conclusione per Cgil, Cisl e Uil - è l’unica strada per combattere la povertà, l’ingiustizia sociale. Questa è l’unica strada per rimettere in moto la Sicilia, il Sud, quindi il Paese».

(rn)

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