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WELFARE LOCALE, IN ARRIVO OLTRE 50 MILIONI DI EURO IN PROVINCIA DI CATANIA

WELFARE LOCALE, IN ARRIVO OLTRE 50 MILIONI DI EURO IN PROVINCIA DI CATANIA

06/03/2014 17:10

Proposte e linee guida per il confronto con le amministrazioni comunali e Asp

C’è bisogno di un nuovo modello di fiscalità sociale trasparente e correttamente indirizzato

Necessario raccordo tra Comuni e Asp per il Punto di accesso unificato e una Carta dei servizi per informare i cittadini

Spending review e tagli percentuali alle tariffe per servizi comunali efficienti e adeguati a riavviare i consumi

Catania, 6 MARZO 2014 - Arriveranno oltre 50 milioni di euro per le politiche sociali dei comuni della provincia di Catania. Fondi comunitari, nazionali e regionali, già impegnati, su cui si baserà il welfare locale per i prossimi due/tre anni. Risorse che hanno bisogno di trasparenza nell’impiego e un giusto indirizzo. 

Richieste che la Cisl di Catania ha formalizzato in un corposo documento con precise linee guida, che sarà inviato a tutti i 58 Comuni della provincia etnea, per avviare una nuova stagione di confronto e di progettazione partecipata delle politiche sociali e dei tributi locali. Il dossier è stato oggi presentato alla stampa dai segretari generali provinciali Rosaria Rotolo (Cisl), Marco Lombardo (Fnp Cisl) e Armando Coco (Cisl Fp) e dal segretario territoriale Maurizio Attanasio (Cisl).

«C’è bisogno di un nuovo modello di fiscalità sociale – esordisce Rotolo – che accomuni un reale contrasto all'evasione fiscale alla possibilità di restituire risorse alla collettività sotto varie forme: abbattimento della pressione fiscale e servizi socialmente utili ai cittadini».

Efficienza e trasparenza di un sistema sociale rinnovato per Cisl, Fnp Pensionati e Cisl Funzione Pubblica si ottengono con la Carta dei servizi, che informi il cittadino-utente su “chi fa cosa, come, dove e quando”, e il P.U.A. (punto di accesso unificato) per un sistema integrato socio-assistenziale-sanitario, con la certezza dei servizi usufruiti e del diritto di essere assistito. Misure che per la loro gestione necessitano di procedure di raccordo tra Azienda sanitaria provinciale e Comuni.

«Le famiglie, gli anziani, i non autosufficienti e i minori – sottolinea la leader della Cisl catanese - hanno bisogno di interventi mirati. La richiesta che fa la Cisl alle amministrazioni comunali e all’Asp è di avviare con forza un confronto che porti a maggiori servizi, più trasparenti e più efficienti. Occorre prima di tutto fare una ricognizione dei bisogni del territorio e delle risorse disponibili da mettere in un fondo unico. Estendiamo anche a livello locale, la campagna nazionale Cisl per il taglio dell’Irpef, con l’hashtag #renzitaglialetasse per riavviare il circuito virtuoso dei consumi»

Il 68 per cento delle famiglie, intervistate in una ricerca della Cisl/Fnp, impegna gran parte del proprio reddito mensile per le bollette energetiche e le spese per la casa. Ecco perché va pensato anche un sistema di abbattimento in percentuale delle tariffe per le famiglie bisognose.

«Molti pensionati sono in crescente difficoltà – rimarca Lombardo – per il peso fiscale e tariffario. Stanno arrivando nuove tasse, come la Tasi, o quelle per la gestione dei rifiuti, o per altri tributi locali, e quindi c’è bisogno di correzioni per gli anziani soli, le famiglie a basso reddito, per chi ha perso il lavoro. Vanno individuate con criteri oggettivi come ad esempio l’Isee, o altri parametri come figli in adozione, portatori di handicap. Il comune di Catania, ad esempio, attualmente non ha previsto nessuna forma di abbattimento delle tariffe. Al contrario, in altri comuni etnei, o come a Palermo, sono stati previsti una serie di benefici per le famiglie numerose, i pensionati e cittadini con multi-problematicità sociale».

Nei comuni in difficoltà economia, e tra questi possiamo c’è anche Catania con un piano di rientro rigoroso, occorre portare avanti anche una concreta lotta all’evasione fiscale, così da recuperare risorse per re-investirle tanto sul personale quanto sulle esigenze delle famiglie. Il Comune di Catania, ad esempio, come ha ribadito la Corte dei Conti nella delibera sul il Piano di rientro, ha circa 90 milioni di tasse evase e non recuperate, cioè minori introito dalla lotta all’evasione.

Per Coco «i meccanismi di spending review nelle amministrazioni devono portare a risparmiare risorse adeguate a ottimizzare il funzionamento della macchina amministrativa, per fornire ai cittadini servizi migliori ed efficienti, che devono essere forniti da lavoratori motivati e specializzati».

La Cisl etnea dunque intende continuare, assieme alle altre forze sociali, un percorso di confronto e di contrattazione sociale avviato già lo corso anno per i fondi Pac. Ora la parola passa ai Comuni e alle altre istituzioni coinvolte sul fronte dell’assistenza socio-sanitaria.

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