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SISMA DI SANTO STEFANO, SI ACCELERI L'ITER PER LA NUOVA STRADA DELL'ETNA

SISMA DI SANTO STEFANO, SI ACCELERI L'ITER PER LA NUOVA STRADA DELL'ETNA

11/02/2019 12:58

Necessaria via di fuga

Cisl, Filca e Fit: «Ci sono oltre 40 milioni del Patto per Catania, non si perda l'occasione»

Catania, 28 dicembre 2018 - «La Città metropolitana acceleri sull’iter della nuova “Strada dell’Etna”, via di fuga ormai irrinunciabile alla luce degli ultimi eventi eruttivi e sismici: ci sono 40 milioni di euro dal Patto per Catania». È la sollecitazione arrivata oggi al sindaco Salvo Pogliese dall’esecutivo della Cisl di Catania, riunitosi per il bilancio politico-sindacale di fine anno alla presenza del segretario generale della Cisl siciliana Mimmo Milazzo. 

«Gli ultimi rovinosi eventi causati dall’eruzione dell’Etna – dicono Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, con Nunzio Turrisi (Filca Cisl) e Mauro Torrisi (Fit Cisl) – rendono necessaria un’accelerazione per realizzare l’opera, diventata irrinunciabile per la sicurezza delle popolazioni del versante meridionale del vulcano». 

«Il collegamento stradale tra la tangenziale di Catania e il versante sud dell’Etna – spiegano – diventerebbe una via di fuga indispensabile, come d’altra parte già considerato dalla Protezione Civile. E, inoltre, così non si perderebbero i finanziamenti per gli oltre 40 milioni di euro previsti nel Patto per Catania».

Il progetto prevede che il collegamento si sviluppi tramite la strada provinciale 92, che attraversa i comuni di Nicolosi, Belpasso, San Pietro Clarenza e Misterbianco, dove si allaccia alla Tangenziale di Catania, al livello degli uffici dell’Anas.

«Nella sua qualità di sindaco metropolitano – aggiungono Attanasio, Turrisi e Torrisi –  Pogliese convochi una conferenza di servizi con i quattro Comuni interessati all'opera affinché si imprima una definitiva svolta perché l’infrastruttura si realizzi».

«Nello stesso tempo – sottolineano Attanasio e Turrisi – è urgente riportare all'ordine del giorno la richiesta di modificare l’attribuzione al territorio metropolitano di “classe sismica 2” in “classe 1”: ciò permetterebbe di migliorare l’efficacia degli interventi e di ottimizzare la spesa dei finanziamenti anche per il dissesto idrogeologico e l’adeguamento degli edifici pubblici. Inoltre, sarebbe una importante base per la esecuzione del progetto della monorotaia o metropolitana di superficie, progettato dalla Città metropolitana, che consentirebbe di collegare i paesi montani alla città».

Sempre a proposito di adeguamento antisismico, la Cisl sollecita la costituzione dell’anagrafe delle infrastrutture scolastiche comunale e della città metropolitana. «Il patrimonio edilizio scolastico è gravemente carente – sottolineano Attanasio, Turrisi e Torrisi – e si potrebbero utilizzare i fondi oggi messi in manovra dal governo per le Province, in termini di mobilità e scuole. Ricordiamo che la sola Città metropolitana di Catania ha circa 160 scuole in affidamento».

(rn)

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