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DISABILI, RISORSE PER MILIONI FERME AL DISTRETTO 16 SE NON SI COSTITUISCE LA RETE

DISABILI, RISORSE PER MILIONI FERME AL DISTRETTO 16 SE NON SI COSTITUISCE LA RETE

15/12/2022 16:51

Appello al commissario straordinario Portoghese  

Attanasio (Cisl) e Giuliano (Fnp): «Presupposto per ogni intervento di welfare locale per la fattiva fruibilità dei diritti anche delle persone con disabilità»    

Catania, 2 dicembre 2022 - «Nel distretto socio-sanitario 16 (Catania capofila, con Misterbianco e Motta Sant’Anastasia), ci sono oltre 11 milioni di euro (annualità 2021 e 2022-2024) destinati dal Fondo nazionale per le politiche sociali che non possono essere impiegati, perché tarda a costituirsi la Rete territoriale per la protezione e l’inclusione sociale prevista dalla legge 328/2000. Un paradosso nella “Giornata internazionale delle persone con disabilità 2022”, che si celebra proprio domani, 3 dicembre, su iniziativa delle Nazioni Unite, per promuovere consapevolezza su tutte le tematiche che riguardano la dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità. Chiediamo al commissario straordinario Federico Portoghese di sollecitare il settore dei Servizi sociali comunali ad avviare la procedura necessaria per costituire la Rete e non penalizzare le fasce più vulnerabili del comprensorio su cui ricade il Dss 16».

È l’appello che giunge dalla Cisl di Catania, per voce del segretario generale Maurizio Attanasio, e di Giacomo Giuliano, segretario generale della Fnp Pensionati Cisl di Catania, per rimuovere l’inerzia che frena il sistema dei servizi socio-assistenziali e sanitari del distretto.
«Il Fondo nazionale – spiegano – destina quasi 3 milioni di euro per l’annualità 2021 e altri 9 per il 2022-2024. Somme che è impossibile ancora impiegare se non si costituisce la Rete, presupposto per ogni intervento di welfare locale per la fattiva fruibilità anche dei diritti delle persone con disabilità in ogni contesto di vita.
«Nell’era della sostenibilità, dell’equità e della giustizia sociale, quali obiettivi imprescindibili per un vero sviluppo civile e coeso del territorio – aggiungono Attanasio e Giuliano - ancora le persone con disabilità, dall’età evolutiva all’età adulta, devono affrontare condizioni di disparità e, spesso, di discriminazione che ne limitano la piena partecipazione sociale».
 
Secondo i due dirigenti sindacali della Cisl catanese, «il problema della disabilità e di una reale inclusione riguarda tutti: riguarda chi rappresenta le istituzioni, chi ha potere di governo, riguarda il sindacato, il mondo del lavoro, del privato sociale. Tutti, nessuno escluso. Non solo perché si tratta di un tema di diritti umani, e di pari opportunità, ma anche e soprattutto perché bisogna tener conto dei mutamenti demografici in corso: l’invecchiamento della popolazione rappresenta infatti uno dei fattori determinanti e correlati allo sviluppo di una disabilità».
«Ecco perché occorre affrontare il tema in modo trasversale e integrato – spiegano Attanasio e Giuliano – con politiche locali di lungo periodo, integrate, che sposino appieno l’attuale paradigma culturale della disabilità. L’attenzione va posta alla persona nella sua interezza, con una visione e un approccio che passi da mero assistenzialismo generalizzato a quello volto invece all’autodeterminazione e alla capacità di autonomia della persona, a partire, certamente, dalle progettualità di accompagnamento e inserimento nel mondo del lavoro mettendo a sistema una efficace transizione scuola-lavoro. Aspetto, quello dell’inclusione lavorativa, che rimane ancora quasi un’utopia».
«Si tratta – concludono – di prendersi cura della persona e del nucleo familiare, del caregiver, per rispondere a quei diritti universali richiamati dai documenti internazionali e dalla stessa Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. E si tratta anche di valorizzare, inevitabilmente, anche lavoratrici e lavoratori del settore, senza i quali nessuna inclusione sociale sarebbe possibile, restituendo diritti contrattuali e stabilità economica».

 (rn)

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