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MICRON, PASSI AVANTI MA SE NE RIPARLA TRA UNA SETTIMANA

MICRON, PASSI AVANTI MA SE NE RIPARLA TRA UNA SETTIMANA

14/03/2014 00:43

Mercoledì 19 governo nazionale, azienda e sindacati si rivedranno a Roma. Il lunedì successivo, incontro a Catania. Rotolo: “Lavoriamo perché gli investimenti arrivino anche grazie ai fondi Ue”. L’altolà della Fim: "Salvaguardare i lavoratori”

Si terrà mercoledì della prossima settimana, 19 marzo, il nuovo incontro governo nazionale-Micron-sindacati con al centro il piano industriale in Italia della multinazionale americana. Qualche giorno dopo, lunedì 24, nel Palazzo degli Elefanti di Catania, si riunirà il tavolo regionale sulla microelettronica. Sono le novità delle ultime ore sulla vicenda del gruppo a Stelle e strisce, leader nella produzione di memorie, che nel dicembre scorso annunciò l'apertura della procedura di mobilità, in Italia, per 419 lavoratori di quattro stabilimenti: in Lombardia, Abruzzo, Campania e Sicilia.
Qui, a Catania, erano stati annunciati 127 esuberi. Ma nel corso di una riunione svoltasi al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, Micron ha assicurato, ieri, di voler restare in Italia. Ha mostrato disponibilità a ridiscutere il numero degli esuberi e a ricorrere agli ammortizzatori sociali e a incentivi all'esodo. E ha comunicato di accogliere la richiesta dei sindacati di illustrare e dettagliare, il prossimo 19, il proprio piano, che punterebbe a dare un futuro produttivo e occupazionale ai siti italiani. Così, nell’impianto catanese gli esuberi si ridurrebbero da 127 a 97 unità che potrebbero anche essere ricollocate in altri stabilimenti. Rosaria Rotolo, segretaria della Cisl di Catania, è cauta in attesa che Micron scopra le proprie carte. “L’azienda non può abbandonare il territorio”, afferma. “Noi, assieme alle associazioni d’impresa e alle istituzioni locali e regionali, lavoriamo perché gli investimenti arrivino, anche grazie ai fondi Ue. Perché queste realtà, da Catania, tornino a proiettarsi verso il futuro”.
Ad annunciare le aperture di Micron, il vicepresidente Brian Henretty, presente al Mise dove s’è svolta l'ultima riunione prima che la competenza passi al ministero del Lavoro. E mentre l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, informava del tavolo regionale del 24 e affermava di voler avviare, anche grazie ai fondi Ue ad hoc, progetti che, come da richieste sindacali, rilancino la filiera produttiva della micro e della nanoelettronica, la Fim nazionale, in una nota, metteva le mani avanti. L’azienda, attacca la federazione cislina dei metalmeccanici, deve “precisare meglio” riguardo al “vago piano d'investimenti” che ha annunciato. E in ogni caso, la questione del ritiro dei licenziamenti, resta “prioritaria”. Micron, incalza la Fim, non può non dare “risposte sul piano occupazionale che salvaguardino tutti i lavoratori”.
"Al tavolo catanese si dovrà esporre in modo costruttivo - sottolinea Piero Nicastro, segretario provinciale Fim CISL Catania - le misure necessarie che stabiliranno quella rete di tutela per l'innovazione, la ricerca e la manifattura hi-tech. E su come intervenire con gli investimenti destinati dalla UE come per esempio la ricerca in automotive, automazione e mobilità sostenibile, cioè Microelettronica e Green Economy. E' il presente delle auto elettriche, del fotovoltaico, delle lampade a diodi per il risparmio energetico e la Sicilia che ha le competenze specifiche in questi settori non può perdere queste opportunità".

Umberto Ginestra

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