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MISURE ANTIPOVERTÀ, IL PARADOSSO DEL S.I.A. CISL: IL COMUNE SOLLECITI L'INPS

MISURE ANTIPOVERTÀ, IL PARADOSSO DEL S.I.A. CISL: IL COMUNE SOLLECITI L'INPS

08/08/2017 15:49

Iter ancora in alto mare

Nel distretto 16, molte delle 3300 domande accolte nel 2016 attendono l'arrivo della Carta-SIA; chi ha fatto richiesta nel 2017, già ce l'ha.

Quante delle 4800 richieste scartate possono essere riammesse grazie all'allargamento decretato nel maggio scorso?

Un'occasione per costruire un welfare locale adeguato ai nuovi bisogni e alle nuove povertà emerse dai dati Istat

Catania, 5 agosto 2017 - Paradosso Sostegno d’inclusione attiva (SIA), la misura anti-povertà del governo nazionale: molte delle 3000 domande accolte, su oltre 8000 presentate, a settembre 2016, nel distretto 16 di Catania, attendono l’arrivo della Carta-SIA; mentre chi ha presentato richiesta tra gennaio e marzo 2017 l’ha già ricevuta. E ancora: quante delle 4800 richieste escluse sono state riammesse, alla luce dell’allargamento decretato lo scorso mese di maggio? Sono partiti i progetti personalizzati di attivazione sociale e lavorativa per il nucleo familiare previsti dalla legge del 2015?

Sono tutte questioni che Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Marco Lombardo, segretario generale della Fnp Pensionati Cisl etnea, pongono all’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Catania, capofila del distretto sociosanitario 16. E lo invitano a sollecitare l’Inps nazionale per rendere più efficiente l’iter complessivo della misura antipovertà per i catanesi che ne possono usufruire. «Non possiamo restare immobili – affermano – ad attendere interventi che, se non sollecitati, rischiano di non arrivare mai o di farlo con grave ritardo».

La vicenda SIA apre a una considerazione più vasta sul modello di welfare locale che va costruito a Catania, secondo la Cisl etnea. I recenti dati dell’Istat, d'altra parte, certificano l’emersione di nuove fasce di bisogno: giovani poveri con famiglia a carico, lavoratori che non riescono a sostenere il peso della crisi. E poi i disoccupati, i pensionati al minimo ai quali è crollato il potere d’acquisto dell’assegno, famiglie con disabili o con malati d’Alzheimer.

«Davanti al cambiamento dei bisogni – spiegano Attanasio e Lombardo – il modello locale di welfare è invece restato fermo. Emergono esigenze e domande che cercano risposte e non sanno dove trovarle. Eppure oggi ci sono nuove normative con strumenti altrettanto nuovi, che consentono di progettare misure adeguate alle nuove richieste».

«Proprio per tale motivo – sottolineano Attanasio e Lombardo – è necessario che i Servizi sociali comunali si adeguino in fretta e con un nuovo dinamismo. C’è la necessità, intanto, di conoscere lo “stato dell’arte”, le azioni avviate, i risultati finora ottenuti, la dotazione delle ingenti risorse messe a disposizione dalle varie dotazioni, nazionali ed europee.

C’è poi la necessità di far conoscere i servizi offerti, chi li fornisce, dove trovarli, a chi rivolgersi. C’è bisogno di un regolamento comunale per accedere alle prestazioni, di una aggiornata “Carta dei servizi e dei diritti”, di un adeguato sistema di controllo per evitare sprechi e paradossi. Vale per il SIA, ma anche per le altre prestazioni derivanti da misure locali, regionali e nazionali».

Secondo Attanasio e Lombardo, «c’è dunque un nuovo scenario che chiede di riorientare le politiche sociali, facendo in modo che gli interventi e le risorse disponibili, oltre che a integrarsi con quelle di altre forme (es. volontariato, fondazioni, altro), vadano a coprire quei settori che ne hanno maggiore bisogno; selezionino in maniera equa i beneficiari ed effettuino scelte di efficienza, efficacia ed economicità».

«In tale contesto straordinario – concludono i due dirigenti della Cisl catanese – la Cisl chiede che si attivino politiche straordinarie e innovative, in grado di mettere congruamente assieme, valorizzandole, tutte le risorse esistenti sul territorio, coinvolgendo adeguatamente anche i pensionati, gli operatori e i cittadini, per riprogettare un modello di programmazione partecipata del welfare cittadino, riconoscendo la comunità locale non solo come destinataria di interventi, ma bensì, come realtà capace di esprimere le proprie potenzialità, risorse, soluzioni». (ro.nas.)

I DATI

Distretto 16 (Catania-Misterbianco-Motta Sant'Anastasia)

Popolazione 2017: 375.251

Domande: 8.329

% sul totale: 13,27

Accolte: 3.335 (40,04%)

Respinte: 4.842 (58,13%)

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