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SCIOPERO LAVORO PUBBLICO CISL, DELEGAZIONE DAL PREFETTO

SCIOPERO LAVORO PUBBLICO CISL, DELEGAZIONE DAL PREFETTO

01/12/2014 17:50

Preoccupazione anche per i dipendenti dell’ex Provincia

La mobilitazione della Cisl continua anche il 2, 3 e 4 dicembre per la riforma del lavoro e la legge di stabilità

A Catania, dal 9 al 12 dicembre assemblee zonali in tutta la provincia su Jobs Act e legge di Stabilità

Catania, 1 dicembre 2014 - Hanno scioperato per il contratto ma anche perché si riorganizzi la macchina amministrativa e si rimedi alle sue carenze di organico. Per il destino dei dipendenti dell’ex Provincia regionale di Catania. Per le tante forme di precariato della pubblica amministrazione, della sanità e dell’università. Per le condizioni di lavoro e di mezzi dei vigili del fuoco e della polizia penitenziaria a Catania. Per i docenti costretti a emigrare al Nord Italia e per un tempo-scuola adeguato alle difficoltà del territorio etneo.

I dipendenti catanesi delle sei federazioni del lavoro pubblico della Cisl hanno aderito oggi alla giornata nazionale di astensione dal lavoro e hanno manifestato sotto la sede della Prefettura.

Una delegazione di dirigenti sindacali è stata poi ricevuta dal prefetto Guia Federico. Con Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl etnea, e il segretario territoriale Maurizio Attanasio, c’erano Biagio Papotto, segretario nazionale Cisl Medici, e i segretari generali provinciali Armando Coco (Cisl Fp), Pippo Denaro (Cisl Scuola), Antonella Lanzafame (Cisl Università), Antonio Sasso (Fns Cisl), Giuseppe Sava (Fir Cisl).

Un contratto congelato da sei anni. «Questi lavoratori hanno perso in media 4mila euro ciascuno – ha affermato Coco - con questa giornata vogliamo obbligare il governo a riaprire il tavolo contrattuale. Con una lotta seria all'evasione e alla corruzione e con i tagli agli sprechi e alle consulenze si possono trovare le risorse per rinnovare il contratto».

Ricorso al Tribunale di Roma. Contro il blocco reiterato dei contratti, le federazioni della Cisl Lavoro Pubblico hanno depositato un ricorso presso il Tribunale di Roma, perché sollevi di fronte alla Corte Costituzionale la questione di legittimità in merito al decreto legge n. 78/2010 convertito in legge n. 122/2010. Una norma prorogata per il sesto anno dalla legge di stabilità e che incide pesantemente sulla condizione salariale dei dipendenti pubblici.

I dipendenti dell’ex Provincia regionale. Col Perfetto, la delegazione ha poi affrontato il disagio dei dipendenti dell’ex Provincia regionale di Catania. Una condizione surreale, nella quale il dipendente non ha più identità né indirizzo lavorativo né conoscenza di ciò che sarà il suo destino a seguito della grande confusione legislativa che si è strutturata in Sicilia. La preoccupazione è che tale condizione si ripercuota negativamente sui servizi che la Provincia dovrebbe erogare nel territorio: scuole, strade, ambiente, disabili video-audiolesi.

Dopo lo sciopero. La Cisl nazionale continuerà la sua "battaglia", per presentare le proposte su Jobs Act e legge di Stabilità, con le tre grandi manifestazioni del 2 dicembre a Firenze, per le regioni del Centro; il 3 dicembre a Napoli per le regioni del Sud; il 4 dicembre a Milano per le regioni del Nord.

Attività territoriale a Catania. L’attività proseguirà con incontri già programmati. «Terremo riunioni e assemblee – ha ribadito Rotolo - il 9 dicembre per i centri delle zone di Adrano e Paternò, il 10 per quelli di Giarre e Randazzo, l’11 per i Comuni della zona di Acireale e il 12 per Caltagirone e il Calatino. Lo scopo è ascoltare, parlare e condividere con i cittadini, i lavoratori, i pensionati, i giovani, i migranti gli obiettivi delle proposte della Cisl sul Jobs Act e la legge di stabilità nazionale».

 

Le carenze a Catania

Vigili del Fuoco: mancano almeno altre 50 unità; impossibile anche aprire il nuovo distaccamento di San Giovanni Galermo

Polizia penitenziaria: organici fermi al 2000; al carcere di Bicocca, 230 agenti, necessari altri 100

Ricerca ( Ingv, Cra, Cnr, Ist.Fisica nucleare): 400 addetti, 50 preca

Università: 500 precari a vario titolo, tra tempo determinato, co.co.co ecc. da stabilizzare

Policlinico: 200 dipendenti rimpallati tra Regione e Università

Sanità: 2000 precari, tra medici e infermieri,  a scadenza contratto; blocco del turn-over

Enti locali: oltre 2000 precari da stabilizzare tra Comuni e Provincia

Funzioni centrali: ministeri sotto organico; enti non economici (Inps, Inail) con problemi di accorpamento

Scuola: 10mila docenti di ogni ordine e grado emigrati al Nord nel 2013; carenza personale Ata (-15/20%)

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