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SICILIA IN EMERGENZA, CGIL, CISL E UIL IN PIAZZA IL 31 OTTOBRE

SICILIA IN EMERGENZA, CGIL, CISL E UIL IN PIAZZA IL 31 OTTOBRE

29/10/2015 19:53

La mobilitazione per il lavoro, la legalità, lo sviluppo

Appuntamento davanti all’ex Palazzo dell’Esa: parleranno i tre segretari generali provinciali e sei delegati sindacali

Catania, 29 ottobre 2015 - "La Sicilia è in piena emergenza economica, sociale e amministrativa. Tre anni dopo, il fallimento del Governo Crocetta è ancora più lampante in queste ultime ore. Sono evidenti i guasti prodotti da una politica logora e distante dai bisogni di questa terra".

Lo hanno dichiarato Giacomo Rota, Rosaria Rotolo e Fortunato Parisi presentando stamattina "Sicilia In Emergenza", la giornata di mobilitazione unitaria che sabato 31 vedrà Cgil, Cisl e Uil protestare a Catania e nelle altre province dell'Isola.

La manifestazione catanese si svolgerà a partire dalle 9.30 davanti all'ex Palazzo Esa, sede di rappresentanza del governo regionale: "E' il luogo-simbolo di una politica imbelle - hanno esclamato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - e dei disastri economici e sociali provocati dal governo Crocetta!".

Giacomo Rota, Rosaria Rotolo e Fortunato Parisi hanno inoltre affermato: "Interi settori produttivi abbandonati, infrastrutture e trasporti al collasso e Sicilia divisa in due da mesi, lavoratori pubblici condannati al precariato, sanità a rischio. E ancora cittadini espropriati del diritto alla formazione professionale, investimenti per lo sviluppo negati, riforma-bluff delle Province, milioni di fondi europei non impegnati, pressione fiscale troppo alta per famiglie e imprese. Abbiamo tanti, troppi motivi, per scendere in piazza ancora una volta".

"Anche Catania - hanno aggiunto gli esponenti sindacali - non fa, purtroppo, eccezione sia dal punto di vista occupazionale che in termini di prospettiva economica. In Sicilia, poi, preoccupano i continui scandali che mettono in risalto la carenza di etica evidenziando intrecci affaristici e di corruzione, palla al piede della sana economia".

Protagonisti i lavoratori, i disoccupati, i cassintegrati, i giovani, i pensionati, sabato mattina aprirà gli interventi Rosaria Rotolo, quindi parleranno Fortunato Parisi e Giacomo Rota. Seguiranno gli appelli di sei delegati sindacali, in rappresentanza dei settori maggiormente colpiti dalla crisi nel territorio catanese.

"I cittadini catanesi - hanno detto stamattina i segretari di Cgil, Cisl e Uil - pagano molti prezzi e, tra questi, la mancanza di visione strategica da parte del Governo regionale  che ha lavorato in maniera poco proficua: si continuano a registrare perdite in termini di posti di lavoro, i giovani non trovano occupazione, il sistema welfare stenta a riorganizzarsi e a riqualificarsi mentre la crisi industriale non risparmia colossi come Pfizer e StM. Persino l'ambiente, peraltro, sembra volersi ribellarsi alle scelte del passato! A Catania il dissesto idrogeologico è sotto gli occhi di tutti e rischia di mettere in ginocchio pezzi di economia".

Parisi, Rota e Rotolo continuano: "Anche l'agricoltura, risorsa storica di questa provincia, è in grave sofferenza. E in un settore che dovrebbe fare la differenza, come la Pubblica amministrazione, manca una strategia che rimetta in moto una macchina preziosa per la democrazia e lo sviluppo, in un contesto di legalità. Anche il non ultimato percorso del Comune di Catania per approvare il bilancio preventivo, ci fa dire che c'è poco da stare allegri e che, invece, ci sono molte ragioni per protestare. Bisogna chiudere al meglio le vertenze storiche, utilizzare i Fondi strutturali in maniera mirata, agevolare l'uso delle infrastrutture esistenti e crearne di nuove. Catania non può più aspettare. Senza questi passaggi chiave non si potrà creare lavoro nuovo e duraturo, mentre per chi un posto l'ha perso risulta impossibile cercare o creare nuove opportunità di occupazione".

I segretari di Cgil, Cisl e Uil concludono: "I lavoratori non devono continuare a pagare gli errori della politica. La mobilitazione sabato mattina servirà a chiedere una svolta forte per evitare il fallimento, soluzioni e strategie per il lavoro produttivo, decise azioni di contrasto alla crescente povertà. Adesso servono scelte di coraggio, responsabilità, etica. In discontinuità con il passato!". 

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