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SANITÀ E PNRR, CISL: NON CATTEDRALI NEL DESERTO MA STRUTTURE ADEGUATE AL REALE BISOGNO DEL TERRITORIO

SANITÀ E PNRR, CISL: NON CATTEDRALI NEL DESERTO MA STRUTTURE ADEGUATE AL REALE BISOGNO DEL TERRITORIO

11/04/2023 14:09

Timori espressi nell'esecutivo provinciale dei pensionati Cisl

La questione verrà portata al tavolo della salute convocato dall'Azienda sanitaria provinciale per il prossimo 27 marzo 

Catania, 15 marzo 2023 - «Non cattedrali nel deserto ma strutture con personale e attrezzature adeguate al reale bisogno del territorio. Maggiore supporto psicologico alle persone fragili o anziane, Case di Comunità e Centrali Operative Territoriali, una vera “medicina di prossimità”, avviare concretamente una nuova organizzazione dei servizi socio-sanitari». Continua la battaglia della Cisl di Catania sul tema delle riforme previste dal PNRR.

Stavolta a parlarne è l’esecutivo provinciale della Fnp, la federazione dei pensionati della Cisl, svoltosi ieri alla presenza di Rosaria Aquilone, segretaria generale della federazione siciliana, che si è unita ai timori espressi da Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, e da Giacomo Giuliano, segretario generale della Fnp Cisl etnea.

Per la Cisl e la Fnp, «c'è il rischio che, ancora una volta, si vanifichi un'importante occasione per riformare i servizi sociosanitari territoriali. E stavolta, non per le risorse economiche in campo, ma per l’assenza di una attenta regia e per mancanza di adeguati confronti tra Asp e Comuni». Una situazione che preoccupa non solo a Catania ma in tutta la Sicilia. E che il sindacato intende portare al Tavolo della salute provinciale convocato dall’Asp etnea per il 27 marzo prossimo.

«Già nell’estate dell’anno scorso – ricorda Attanasio – nel convegno che la Cisl organizzò assieme alle sue due federazioni del Comparto e dei Medici sullo stato della delle riforme del PNRR nel territorio catanese, esprimemmo le nostre preoccupazioni sul modello di “sanità di prossimità” che dovrebbe basarsi non solo sulle strutture previste, come case e ospedali di comunità, ma anche sul personale che in tali strutture dovrebbe essere impiegato per farle funzionare e fornire servizi reali ai cittadini».

Il timore della Cisl e della Fnp è che, alla fine, si costruiscano tante “cattedrali nel deserto” senza utilità alcuna e con spreco di ingenti risorse. «Le risorse vanno spese per migliorare davvero la sanità siciliana - afferma Aquilone - il concetto di "ospedale di comunità" deve andare di pari passo con il giusto adeguamento delle dotazioni organiche. La popolazione anziana, che è stata anche la più colpita dall’emergenza pandemica, ha bisogno di prestazioni adeguate senza essere sottoposta a ulteriori calvari».

A farle eco Giuliano: «La riforma della sanità territoriale è fondamentale per arrivare a una vera integrazione dei servizi sociosanitari in aiuto all'invecchiamento. Ma le prospettive non sono chiare. Riteniamo incomprensibile l’atteggiamento dell’ASP che in un momento dove tutti gli organismi nazionali della sanità richiamano a una maggiore attenzione alla salute mentale, qui, invece, si mandano a casa importanti figure come gli psicologi che durante la “fase pandemica” sono state l’unico nostro riferimento negli ospedali e negli hub vaccinali».

«Purtroppo - aggiunge Attanasio - finora abbiamo visto decisioni che vanno in direzione opposta: il personale Covid precario non ha ancora alcuna certezza di essere “stabilizzato” e, in tanti casi, rischia di essere penalizzato nei percorsi concorsuali. Sono necessari interventi legislativi e direttive univoche, tanto nazionali quanto regionali, che valorizzino le esperienze del personale che si è distinto nella fase emergenziale e dispongano adeguate risorse per una vera e compiuta riforma della medicina territoriale. Porteremo al Tavolo della salute e all’Asp di Catania la questione perché possano essere estese a ciascun Distretto sanitario siciliano le eventuali soluzioni prospettate».

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