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MICRON, BENE IL FRONTE COMUNE ORA COINVOLGERE IL GOVERNO

MICRON, BENE IL FRONTE COMUNE ORA COINVOLGERE IL GOVERNO

25/03/2014 11:59

Il 7 aprile la vertenza approderà al ministero del Lavoro e va trovata prima una soluzione per i lavoratori

Intervenga StM con un piano di investimenti nelle regioni interessate sulla base dei fondi europei disponibili

Istituzioni locali e Capo dello Stato facciano pressing sul Governo nazionale

Catania, 24 MARZO 2014 – «Incontro positivo: si è realizzato un fronte comune tra istituzioni e sindacato da noi sempre richiesto». È in sintesi il commento di Piero Nicastro, segretario generale Fim-Cisl Catania, e di Saro Pappalardo, segretario territoriale Cisl Catania all’incontro di oggi al Comune di Catania col sindaco Enzo Bianco e l'assessore Regionale alle Attività Produttive Linda Vancheri.

«Sin dall'inizio della vertenza relativa a Micron e, in generale, sulle prospettive della microelettronica nel territorio etneo – spiegano Nicastro e Pappalardo – abbiamo invocato un fronte comune con unità d’intenti tra istituzioni e organizzazioni sindacali. Anche se la procedura di mobilità avviata unilateralmente dalla Micron, che inspiegabilmente va avanti nel proprio percorso di delocalizzazione e di abbandono del nostro Paese, ci ha impegnati in un confronto presso il ministero dello Sviluppo Economico che finora non ha prodotto i risultati sperati».

 «Il prossimo 7 aprile – affermano i due dirigenti sindacali della Cisl - sulla base di quanto previsto dalla Legge 223/91 sulla mobilità, scadranno i 45 giorni dedicati agli incontri in sede aziendale e la vertenza approderà al ministero del Lavoro dove entro i successivi 30 giorni andrà trovata una soluzione, in mancanza della quale l'azienda potrà procedere unilateralmente al licenziamento dei lavoratori interessati. Tutto ciò è da evitare perché rappresenterebbe oltre all'annunciato dramma di natura sociale, anche la sconfitta complessiva dell'intero Paese rispetto a un settore strategico come quello della microelettronica oltre che alla conseguente mancanza di tutela dei lavoratori coinvolti».

 «Pertanto è necessario, come ribadito oggi al tavolo, che sindacato e istituzioni locali e regionali ottengano mettendo in campo tutti gli strumenti di pressione a disposizione, un incontro urgente col Presidente del Consiglio per coinvolgere la STMicroelectronics in questa battaglia per far si da poter realizzare un programma di investimenti mirati ad accogliere e ricollocare gli eventuali esuberi finali, che rischiano di tramutarsi in licenziamenti, di Micron».

«Se non si dovesse riuscire a scongiurare la politica di disinvestimento dall'Italia da parte di Micron, miriamo a ricercare un percorso di ricollocamento dei lavoratori presso la STM, ma a fronte di un piano di investimenti della stessa STM nelle regioni interessate, mediante anche l'utilizzo dei fondi europei la cui programmazione è tutt'ora in via di definizione.

«Per riuscire in tale intento – concludono Nicastro e Pappalardo - serve l'impegno costante da parte di tutti gli attori compreso il Presidente della Repubblica che abbiamo incontrato durante la sua visita a Catania. Potrebbe essere determinante la pressione esercitata dal Capo dello Stato nei confronti del governo nazionale, oltre che dalle istituzioni locali, per ottenere prima del prossimo 7 aprile un incontro alla Presidenza del Consiglio dove determinare il futuro dei lavoratori della Micron, ma più complessivamente il futuro dei lavoratori e delle prospettive dell'intero settore della microelettronica».

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