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GIOVANI E LAVORO, POCO PRESENTI ANCHE NEL MERCATO OCCUPAZIONALE

GIOVANI E LAVORO, POCO PRESENTI ANCHE NEL MERCATO OCCUPAZIONALE

15/11/2014 11:55

Rosaria Rotolo: «Politica poco consapevole: occorre investire sui giovani per vantaggi a lungo termine»

Mercoledì 19, incontro sulla condizione giovanile con tema “Ho fame di lavoro”

Catania, 14 novembre 2014 - Catania è la provincia siciliana con l’età media più bassa (41,1 anni) e si posiziona al 5° posto in Italia (Classifica Urbistat). Eppure, come scrive La Sicilia oggi a pagina 27, parlando del convegno di Confindustria, in campo imprenditoriale il ricambio alla guida delle aziende è appannaggio dei 50enni. 

Aggiungerei che, anche in campo occupazionale, il mercato del lavoro risulta ancora impermeabile all’ingresso di forze giovanili. A Catania, i cosiddetti NEET sfiorano il 40 per cento della fascia compresa tra i 15 e i 34 anni. In Sicilia, è un esercito di oltre 500mila persone allo sbando, come emerge dai dati contenuti nel Bilancio sociale 2013 dell’Inps. 

Quali sono le risposte degli organismi istituzionalmente preposti ad affrontare tali questioni? Il progetto Garanzia Giovani con il Piano Giovani si stanno rivelando risposte fin troppo deboli da sfiorare il fallimento. L’economia non riesce a riprendersi e il territorio, specie quello siciliano e catanese, non riesce ad attirare investimenti. Anzi, qui si deve faticare il doppio per trattenere le poche aziende che ancora resistono.

Con questo drammatico scenario, la Cisl di Catania e l’Associazione Cisl Giovani, mercoledì 19 novembre organizza un incontro dal titolo “Ho fame di lavoro”. Con essa, si vogliono far emergere le criticità del territorio catanese, attraverso un analisi del mercato del lavoro, dal quale emerge che il prezzo più alto è proprio sul conto di chi vi si è affacciato o si appresta a entrarci e da coloro che il lavoro non lo cercano più e hanno smesso di studiare 

In un momento in cui tutto l’interesse pare attirato dal dibattito politico sul Jobs Act renziano, sul destino del Tfr o sul pagamento posticipato della pensione, sembra proprio che il tema dei giovani sia stato derubricato dall’agenda politica. Pare proprio che nella politica non esista la consapevolezza delle dimensioni assunte ormai dal fenomeno.

Inoltre, solo da poco, la Regione ha finanziato il Piano Oif, per l’offerta di istruzione formazione come prosegue dell’obbligo scolastico dei giovani. Un ritardo che a Catania ha bloccato per mesi l’attività degli istituti salesiani. Un ritardo ancora più colpevole perché rischia ancora di consegnare moltissime giovani intelligenze alla devianza minorile quando non a vere e proprie attività delinquenziali.

Eppure, una delle raccomandazioni del consiglio dell’Unione Europea è che proprio investendo ora nel capitale umano dei giovani si ottengono vantaggi a lungo termine e si contribuisce a una crescita economica sostenibile e inclusiva. Si potranno così cogliere tutti i vantaggi di una forza lavoro attiva, innovativa e qualificata.

Occorre, però, che la politica, a tutti i suoi livelli, chiuda la stagione dei litigi di potere e ponga mano a serie politiche attive del lavoro e a una riforma, altrettanto seria, della formazione professionale. Si utilizzino le risorse messe a disposizione anche dall’Unione Europea per realizzare percorsi di inserimento al lavoro, che chiamino alla responsabilità e alla partecipazione le imprese locali. In tal modo si potranno ottenere risultati a vantaggio dell’occupazione e dello sviluppo complessivo del territorio.

Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania

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