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PARTECIPATE COMUNALI, È ORA DI FARE CHIAREZZA. SERVE "FOTOGRAFIA" DEGLI ULTIMI TRE ANNI

PARTECIPATE COMUNALI, È ORA DI FARE CHIAREZZA. SERVE "FOTOGRAFIA" DEGLI ULTIMI TRE ANNI

30/03/2021 17:38

Troppi i silenzi di aziende e amministrazione comunale

Attanasio: «Se necessario, chiederemo alla Prefettura di convocarci con Cgil e Uil presso un organismo terzo. Non escludiamo azioni di protesta clamorose» 

Catania, 30 marzo 2021 - «Sulle società partecipate pubbliche catanesi non è più tempo di silenzi: l’amministrazione comunale faccia subito chiarezza. Chieda alle proprie controllate di presentare una “fotografia” di questi ultimi tre anni dei curriculum di tutti/e i dirigenti, sorveglianti e responsabili, gli incarichi e gli avanzamenti di livelli. Sono troppi e ingiustificati i numerosi passaggi da una società partecipata all’altra che generano disallineamenti contrattuali e aumento del costo lavoro. Qualora sussistano conflitti di interesse politici/sindacali, devono essere subito rimossi. È un diritto dei lavoratori e dei cittadini conoscere la verità. E, se necessario, con Cgil e Uil chiederemo al Prefetto di convocare le parti presso un organismo terzo».
Sono perentorie le segreterie provinciali della Cisl e delle federazioni di categoria Fisascat, Fit e Femca, riunitesi oggi per affrontare la spinosa questione delle partecipate comunali. Troppe le situazioni che destano preoccupazione: dalla fusione al “buio” tra AMT e Sostare e di Catania Rete Gas e Sidra, allo svuotamento senza un progetto ben definito della multiservizi.  

«Non sappiamo se la confusione sullo stato delle società sia creata ad arte – dicono i segretari generali Maurizio Attanasio (Cisl), Rita Ponzo (Fisascat), Mauro Torrisi (Fit) e Giuseppe Coco (Femca) – ma ora la condizione sta degenerando e rischia di non essere più gestibile, sono troppe le questioni che meritano una chiara risposta. È arrivato il momento di sgombrare il campo da ogni dubbio e dare precedenza alla trasparenza di ogni atto.
Ci sono molte le cose che non ci convincono: dai contratti applicati, al trasferimento di lavoratori da una società all’altra all’indomani di promozioni o passaggi di livello che fanno ipotizzare decisioni strumentali per garantire rendite di posizioni non dovute, o al danno economico che da tutto ciò deriva ai bilanci societari». 
Per Attanasio, Ponzo, Torrisi e Coco, «su tutto questo grava il silenzio non solo delle singole società, ma anche dell’amministrazione comunale. Solo le commissioni consiliari hanno avuto una interlocuzione con le rappresentanze dei lavoratori, anche se a questioni già accadute. Ora è necessario avere una chiara fotografia dello stato delle cose degli ultimi tre anni: avanzamenti di carriera, incarichi ad personam o con atto di interpello». 
La Cisl si impegnerà a trovare con gli altri sindacati confederali, Cgil e Uil, un’intesa per chiedere alla Prefettura di intervenire e un’unica strategia che potrà sfociare anche in una clamorosa protesta pubblica nell’interesse della collettività e dei lavoratori catanesi.(rn)

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