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FORMAZIONE PROFESSIONALE, UN DRAMMA SOCIALE PER ALLIEVI E LAVORATORI

FORMAZIONE PROFESSIONALE, UN DRAMMA SOCIALE PER ALLIEVI E LAVORATORI

28/03/2015 13:35

Assemblea Cisl e Cisl Scuola a Librino dopo i tagli della Regione

Chiesto un incontro al Prefetto, con il Ciapi e l'assessorato regionale all'Istruzione 

Il 30 marzo sciopero unitario del comparto proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola

Catania, 27 marzo 2015 - Quasi 2000 giovani in obbligo scolastico che aspettano ancora “il suono della campanella”, 200 allievi che rischiano di restare senza attestati professionali, 80 lavoratori della formazione in mezzo alla strada. A Catania, come nel resto della Sicilia, la crisi della Formazione professionale assume sempre più i contorni del dramma sociale. Con un governo regionale assente che taglia i fondi e fa fallire un proprio ente, il Ciapi di Priolo.

Anche oggi, nell’assemblea organizzata nel salone della Parrocchia Resurrezione del Signore di Librino con giovani e lavoratori, Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese, Giovanni Migliore, responsabile regionale della Formazione per la Cisl Scuola, e Pippo Denaro, segretario generale della Cisl Scuola etnea hanno rilanciato l’allarme e ribadito lo sciopero unitario del comparto per il 30 marzo, proclamato dai sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil.

Erano presenti il deputato regionale Anthony Barbagallo, il vicesindaco di Catania Marco Consoli e Sebastiano Arcidiacono, vice presidente del consiglio comunale di Catania; Antonio Valenti e Francesco Grande operatori della formazione della Cisl.

«L’emergenza - ricordano Rotolo, Migliore e Denaro - riguarda: le tre filiere Obbligo formativo, Formazione professionale e Sportelli multifunzionali; il Progetto Prometeo che senza fondi non potrà essere completato; il rischio di licenziamento che corrono i già pochi lavoratori riassorbiti dal Ciapi di Priolo dagli enti non più accreditati».

I sindacati della scuola di CGIL, CISL e UIL chiedono alla Regione di erogare immediatamente i finanziamenti pregressi, liberare tutte le risorse disponibili a favore del lavoratori, sia per l'assessorato Istruzione e Formazione che per l'assessorato al Lavoro; definire le risorse annuali necessarie per nuovi bandi, avviare i servizi per il lavoro e la piena occupazione per gli addetti, all'Interno di sistemi anche sostenibili e con certezza delle risorse; copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale e dei contratti di solidarietà avviati.

«Basti pensare – affermano Rotolo, Migliore e Denaro – che per l’obbligo formativo la Regione ha attivato solo 140 dei 240 corsi necessari per i quali ci sono solo i 14 milioni dati dal ministero dell’Istruzione. La Regione deve integrare le risorse e sollecitare i Centri per l’impiego ad autorizzare gli enti a iniziare i corsi. Ma è tutto il sistema siciliano che va messo a regime: nel resto d’Italia i corsi partono con l’anno scolastico e qui a marzo ancora è tutto fermo»

Anche per la Formazione professionale le risorse scarseggiano, perché drenate dal governo nazionale per finanziare gli incentivi alle assunzioni del 2015 e perché l’amministrazione regionale non ha saputo impegnarle prima del 30 settembre 2014. Le attività formative partite in ritardo rischiano di non avere copertura. E purtroppo non vi sono certezze neanche sulla nuova programmazione, mentre l’assessorato tace

L’avventura del Ciapi di Priolo pare avviata inesorabilmente a finire: il Progetto Prometeo che doveva essere finanziato con 35 milioni di euro per il 2013/2015 ha avuto solo 2 milioni e la Regione non ha erogato nemmeno il secondo acconto di 5 milioni; ci sono diffide di pagamento e decreti ingiuntivi; le strutture ospitanti non hanno ricevuto le somme convenzionate. In queste condizioni a fine mese l’ente si vedrà costretto a licenziare quei soli 524 lavoratori assunti dagli enti non più accreditati.

«Per questo Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno chiesto a cinque prefetture siciliane di avviare dei tavoli alla presenza del Ciapi e dell'assessorato all'Istruzione per "raffreddare" quella che è diventata più di una vertenza sindacale》.

«Chiediamo maggiore presenza alla Regione e ai suoi assessorati interessati - concludono Rotolo, Migliore e Denaro - senza ricorrere a soluzioni tampone ma con un’azione progettuale chiara e decisa. Ne va del destino e delle speranze di tanti giovani allievi e delle prospettive di tanti lavoratori》.

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