BIGLIETTO INTEGRATO AMT-FCE, CISL E FIT: SIA OCCASIONE PER CONFRONTO SU MOBILITÀ
29/05/2015 17:30
L’iniziativa dell’azienda metropolitana del trasporto
Nuovo titolo di viaggio con buone potenzialità ma operatività da migliorare specie per i turisti
Dibattito fermo dal dicembre 2013: si parla troppo poco di mobilità integrata in chiave di area vasta
Catania, 29 maggio 2015 – «Il nuovo biglietto integrato Amt-Fce è una iniziativa con buone potenzialità ma la cui operatività va migliorata. Allo stesso tempo la città è in ritardo per l'avvio di un serio confronto sulla mobilità integrata, in un territorio che si appresta a diventare città metropolitana».
È quanto affermano Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania, e Mauro Torrisi, segretario generale della Fit Cisl etnea, dopo l’annuncio dell’azienda metropolitana di trasporti sul titolo di viaggio che entrerà in vigore dall'1 giugno.
«Apprezziamo le buone intenzioni dell’iniziativa dell'Amt-FCE - continuano Rotolo e Torrisi - anche perché è quanto proposto e auspicato da tempo da Cisl e Fit. È una iniziativa che va nella giusta direzione, ma che da sola non serve a rendere il servizio competitivo e utile per i cittadini e i turisti».
«L'iniziativa – spiegano – va integrata con una serie di altri interventi: riorganizzazione delle linee per razionalizzare tempi di percorrenza, costi e vetture, integrazione dei costi e fruibilità delle aree di parcheggio. Nutriamo, poi, dubbi sulla praticità delle modalità d’uso del biglietto, specialmente quando con esse dovrà cimentarsi il turista che vuole visitare Catania. E gli abbonati vanno tutelati individuando subito una soluzione, o comunque, prolungando il servizio fino alla scadenza dell’abbonamento».
Secondo Rotolo, «si parla troppo poco di mobilità integrata nel territorio, tra trasporto urbano, extra urbano, collegamento tra l'aeroporto e le ferrovie, in particolar modo dopo il “miracolo” del collegamento veloce treno Catania-Palermo. È indispensabile ricostruire il confronto, per mettere insieme idee e proposte, per costruire un progetto di mobilità integrata adeguato alla importante estensione della città di Catania.
«Il sindaco di Catania – aggiunge – dovrebbe far ripartire il confronto, per mettere insieme tutti i comparti del trasporto, le aziende, i rappresentanti istituzionali e il sindacato. Ricordo che, dopo l'incontro presso il Comune di Catania del 6 dicembre del 2013, niente più si è fatto in tal senso. Eppure dopo quasi due anni, le esigenze di mobilità per Catania e del suo hinterland non sono affatto migliorate. Riprendere il dialogo può rappresentare l’occasione per migliorare la competitività per lo sviluppo dei servizi nel territorio»
L'integrazione dei trasporti significa anche razionalizzare e risparmiare risorse. «Significa, ad esempio - aggiunge Torrisi - non far transitare da Corso Italia più linee, urbane ed extraurbane, sullo stesso percorso. Significa allentare di parte del peso del traffico veicolare la città e contribuire seriamente a liberarla. È un aspetto che oggi acquista ulteriori significati, nella prospettiva del superamento delle Province e della costituzione dell'area metropolitana».
«Ecco perché - concludono Rotolo e Torrisi - la Cisl e la Fit chiedono che si riavvii il confronto tra tutte le parti in causa, le aziende pubbliche e private, le istituzioni interessate, dal Comune di Catania al commissario straordinario della ex-provincia, dall'assessorato regionale ai Comuni che saranno coinvolti nel progetto di area vasta, per arrivare a una soluzione che migliori i servizi per i cittadini e per i lavoratori e le lavoratrici del settore».