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METALMECCANICI, LE OCCASIONI DA COGLIERE E UN "PATTO DI SCOPO" PER LA ZONA INDUSTRIALE

METALMECCANICI, LE OCCASIONI DA COGLIERE E UN "PATTO DI SCOPO" PER LA ZONA INDUSTRIALE

03/02/2022 17:00

L'11° congresso territoriale della Fim Cisl     

Contratti di solidarietà e CIG ma anche stabilizzazioni, eccellenze nell'ICT e prospettive di sviluppo con i semiconduttori. 750 milioni per l'Etna Valley ma per l'area industriale occorre un "patto di scopo"

Catania, 17 dicembre 2021 - Metalmeccanica con occasioni da cogliere, con il PNRR che stanzia 750 milioni nell’Etna Valley, e la “strategia per la zona industriale etnea” da riprendere. E con l'opportunità di nuove relazioni sindacali che vedono la partecipazione dei lavoratori.

L’11 congresso territoriale della Fim Cisl Catania ha confermato la segreteria uscente guidata da Piero Nicastro, come segretario generale, e con Massimo Laviano e Francesco Rimi. Come segretari territoriali. E ha indicato loro la linea sindacale da seguire per i prossimi quattro anni.

Davanti a Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl, Paolo Sanzaro, segretario regionale Cisl Sicilia e Lucrezia Quadronchi, segretaria territoriale Cisl, Nicastro ha passato in rassegna la situazione del comparto metalmeccanico catanese: «Accanto ai contratti di solidarietà in Sirti, che soffre le difficoltà del settore delle telecomunicazioni, e la cassa integrazione in Chiavetta, ci sono anche le stabilizzazioni in Leonardo e aumenti di produttività nel settore delle attività di ENEL (Triscari, Rocam e Reitano)».

«La Fim ha governato i cambi di appalto per la gestione del termico, dell’energetico e della manutenzione nei presidi ospedalieri catanesi - ha ricordato Nicastro - con il passaggio dei lavoratori da Engie a Edison. In Seasoft, azienda storica nella produzione di software, stiamo puntando alla formazione di tutti i dipendenti, per aumentarne le competenze e affrontare un mercato molto competitivo».

«Nel campo delle ICT - ha aggiunto - ci sono anche eccellenze e buone pratiche di relazioni sindacali che vanno valorizzate. È il caso della Halley Sud, un'azienda di circa 30 dipendenti, che sta facendo molto per sé stessa e per i propri lavoratori. Ha passato una fase difficile, con contratti di solidarietà e rischi di licenziamento. Oggi, dopo un riassetto aziendale, avvenuto nel 2015, nessuno è rimasto a casa, anzi, il personale è cresciuto senza attingere agli aiuti di Stato.
È in piena salute e ora ha voluto pensare anche al benessere dei dipendenti: ha messo a loro disposizione locali per palestra, area relax, area cucina con tutti i servizi. In più, grazie alla contrattazione, un premio di risultato di 1000 euro a ogni dipendente convertibile tutto o in parte in welfare. La Fim vuole valorizzare aziende simili che si impegnano per consentire ai lavoratori di conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro, a rendere più vivibile la giornata lavorativa e raccoglierne i risultati di aumento della produttività che sta emergendo grazie anche ai nostri accordi sindacali».

Poi c’è il mercato dei semiconduttori, con le opportunità che offre. Ancora Nicastro: «In StM, la Fim lo ha detto a chiare lettere: l’industria dei semiconduttori è strategica per qualsiasi Paese. Nel 2017, abbiamo intravisto una grande opportunità con la linea di produzione innovativa, il carburo di silicio, fondamentale per la transizione ecologica e costruire a Catania i dispositivi per le auto elettriche. E la FIM ha colto l'opportunità di dare anche una turnazione più agevole ai lavoratori, prima in solitaria e poi a maggioranza». 

«È, dunque, un settore in forte espansione, ma le istituzioni devono capire che occorre impegnare più risorse. Il PNRR italiano stanzierà 750 milioni di euro da investire nella “Etna Valley”. Draghi ha annunciato ulteriori stanziamenti per circa 700 milioni. Sono cifre significative ma poca cosa rispetto ad altri Paesi, che investono miliardi di dollari, come la Cina, la Corea del Sud e la Intel. Occorre fare di più. E farlo anche per evitare che importanti insediamenti prendano altre strade, come la stessa Intel che andrà forse in Polonia». 

Anche a Catania resta molto da fare per rendere più attrattiva la zona industriale. «La Cisl ha più volte richiamato gli enti preposti a intervenire - ha affermato Quadronchi - su quella che è l'area principale interessata dalla Zes, la zona economica speciale. Oggi, dopo le piogge torrenziali le carenze si sono acuite: è indispensabile prendere immediati provvedimenti per renderla agevole e vivibile. Occorre riprendere la “strategia per la zona industriale etnea” già discussa nel mese di giugno del 2020. È necessario e urgente un “patto di scopo”, tra imprese, istituzioni e sindacati, affinché ci possa essere una nuova rinascita del territorio, maggiori opportunità a chi vuole investire, creare sviluppo e occupazione. E con anche maggiore sicurezza per i 15mila lavoratori e le numerose imprese che vi sono». 

(rn)

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