OPERATORI ASACOM, VERSO UN SISTEMA UNICO DI REGOLE
17/12/2019 18:31
Ieri assemblea al Turrisi-Colonna
Si va verso un patto di accreditamento, dalle buone pratiche del Comune di Giarre, da estendere a tutti i nove distretti socio-sanitari e ai 58 Comuni catanesi
Catania, 29 novembre 2019 - Un unico patto di accreditamento per le società che svolgono il servizio Asacom e impiegano circa 1400 assistenti all’autonomia e alla comunicazione per i quasi 1500 alunni disabili nei nove distretti socio sanitari catanesi. Con lo scopo è mettere al centro l’interesse delle persone assistite ed estirpare la brutta piaga dello sfruttamento salariale e contributivo dei lavoratori e la negazione dei più basilari diritti contrattuali.
È la proposta emersa in occasione della prima assemblea degli operatori socio-educativi, promossa dalla Cisl catanese e dall’Associazione ASACOM di Catania, insieme alle federazioni Fisascat, Cisl Scuola e Cisl Funzione pubblica, tenutasi ieri sera nell’istituto Turrisi Colonna, alla presenza di alcuni amministratori dei comuni dei distretti socio sanitari.
Erano presenti, per la Cisl etnea, il segretario generale Maurizio Attanasio, i segretari generali provinciali Rita Ponzo (Fisascat) e Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola) e Gaetano Barresi per la Cisl Fp; Lucrezia Quadronchi, presidente Associazione AsaCom; Carmelo Corsaro, sindaco San Gregorio; Graziano Calanna, sindaco di Bronte; Dario Li Mura, assessore a Famiglia e Politiche Sociali e Istruzione di Giarre; Gaetano Sipala, vice sindaco di Palagonia; presente pure Francesco Corsaro, Dirigente responsabile dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Catania.
«È la prima volta – dicono oggi Attanasio e Quadronchi – che gli operatori Asacom si confrontano direttamente con i rappresentanti delle amministrazioni comunali in un primo incontro che la Cisl e l’associazione Asacom hanno fortemente voluto sia per tutelare la dignità di figure professionali regolamentate dalle leggi già dal 1992, sia nell’interesse dei fruitori dei loro servizi che sono gli alunni con disabilità».
I lavoratori presenti hanno denunciato come, a fronte di una media di circa 20 Euro pagati dai Comuni e dalla Città Metropolitana di Catania, percepiscono in alcuni casi 6 euro. Paradossalmente, per l’assenza di controlli da parte dei committenti, c’è persino chi, a causa di “alchimie” fatte nelle buste paga da consulenti senza scrupoli, ha dovuto restituire somme al proprio datore di lavoro.
Del patto di accreditamento si farà portavoce il sindaco di San Gregorio, come lui stesso ha dichiarato, anche in qualità di presidente del Comitato dei sindaci del distretto socio sanitario 19 (Gravina di Catania e Paesi etnei), il più grande della provincia. «Attraverso un tavolo tecnico – ha detto Corsaro – possiamo attivare percorsi sani con maggiori controlli per dare più dignità ai lavoratori. Il patto prenderà le mosse dalle buone pratiche già concertate tra il Comune di Giarre e le organizzazioni sindacali confederali, dovrà contenere tutti gli elementi di garanzia contrattuale, contributiva e previdenziale degli operatori AsaCom con chiari atti sanzionistici per coloro che commettono illeciti nei confronti dei lavoratori».
«Il patto dovrà essere reso unico – aggiungono Attanasio e Quadronchi – per condividerlo in ciascun comitato dei sindaci di ogni singolo distretto socio sanitario ed esteso a tutti i 58 Comuni del territorio catanese. La proposta vuole così arrivare a unificare, con un'unica formula il regolamento, senza disparità tra un Ente e l’altro, creando rapporti contrattuali scaturenti dal CCNL sottoscritto dai sindacati comparativamente più rappresentativi del settore, per offrire le maggiori tutele al lavoratore, difendendoli dal dumping economico, e garantendo la qualità del servizio prestato ai soggetti fruitori».
«Le linee guida che presto saranno emanate dalla Regione – continuano – frutto anche di molteplici proposte migliorative, dovrebbero finalmente chiarire anche alcuni aspetti fondamentali del rapporto di lavoro, a partire dal riconoscimento alla retribuzione nei giorni di assenza degli assistiti per cause non imputabili ai lavoratori, al controllo analogo del rispetto dei contratti di lavoro».
«Catania è la prima provincia siciliana – conclude Attanasio – che tenta di rendere omogeneo un sistema e farne una proposta pilota da estendere all’intera regione».
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NELLA FOTO, da sin., Sipala, Attanasio, F.Corsaro, C.Corsaro, Quadronchi, Ponzo, Pagliarisi, Li Mura e Calanna.