Home  -  News

TRASPORTI, INTERMODALITÀ NECESSARIA ALL’AEROPORTO E ALLO SVILUPPO

TRASPORTI, INTERMODALITÀ NECESSARIA ALL’AEROPORTO E ALLO SVILUPPO

29/01/2014 17:55

Attivo Fit Cisl in sala Bonaventura

Nel nuovo Piano, Fontanarossa scalo strategico e Comiso di interesse nazionale

Tavolo permanente tra aziende e Comuni della futura area metropolitana, Regione e Stato

Catania, 29 gennaio 2014 – L'aeroporto di Fontanarossa ha bisogno ora di un collegamento efficiente con Comiso e di inquadrarsi in una vera mobilità integrata e intermodale con la città e il suo territorio. Una necessità dettata dal nuovo Piano nazionale degli aeroporti italiani e dalle recenti chiusure dovute all’attività dell’Etna. Tra gli 11 aeroporti strategici individuati dal Piano c’è quello di Catania; tra i 26 scali di interesse nazionale, c’è il Magliocco. E l’Etna ormai è in continua attività stromboliana.

La necessità è stata ribadita oggi, nel corso dell'attivo provinciale della Fit Cisl etnea, riunitosi alla presenza di Amedeo Benigno, segretario generale della Fit siciliana, con Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese, Mauro Torrisi, segretario generale della Fit di Catania, e Antonio De Bardi, della segreteria regionale Fit.

«Il 2014 dovrà essere l'anno della mobilità in tutta la Sicilia – afferma Benigno – e, a Catania in particolare per Catania, quello in cui valorizzare il suo aeroporto, rientrato nel piano nazionale come strategico. Non si può più perdere tempo per migliorare i collegamenti fra Catania e Comiso, puntare sull'intermodalità, i collegamenti veloci e risolvere il problema della stazione ferroviaria vicina allo scalo».

Per Torrisi, «aver ripristinato il collegamento veloce urbano con l’aeroporto attraverso l’Amt è un buon passo avanti, ma occorre far partire anche il parcheggio Fontanarossa e i collegamenti con i bus navetta».

Il collegamento con l’aeroporto è una parte della più ampia necessità di riorganizzare la mobilità catanese verso la sostenibilità. «La Fit Cisl insiste da parecchio tempo - dice Torrisi - per una mobilità integrata, creando una rete con tutti i sistemi di trasporto dell’area catanese, urbani ed extraurbani, collegati anche con le Ferrovie. Ad esempio, una metropolitana leggera, potrebbe legare la costa ionica, da Taormina a Lentini, e prevedere anche fermate a Catania città».

Integrazione dei trasporti significa anche risparmio di risorse. «La razionalizzazione - sottolinea Torrisi - significa, ad esempio, non far transitare da corso Italia più linee, urbane ed extraurbane, che fanno lo stesso percorso e per la quali la Regione paga la stessa tratta. Significa sgravare la città di una parte di traffico veicolare e contribuire a liberare la città. È un aspetto che oggi acquista ulteriori significati, nell’ottica del superamento delle Province e della costituzione dell’area metropolitana. Ecco perché la Fit Cisl chiede un tavolo tecnico dove le varie aziende, pubbliche e private, e le istituzioni interessate, dal Comune di Catania alla Regione, ai Comuni che saranno interessati, si confrontino per arrivare alla tanto annunciata intermodalità che per ora resta solo sulla carta».

Integrazione e intermodalità significano anche sviluppo. «Dotarsi di infrastrutture per la mobilità - sottolinea Rotolo - significa accrescere la competitività un territorio e delle imprese che vi operano e che si confrontano con altri territori. Significa anche opportunità per il settore delle costruzioni e del sistema economico che vi ruota attorno. C’è la necessità, dunque, che i governi, dal locale al regionale al nazionale, definiscano immediatamente accordi di programma, affinché si possano realizzare le opere, chiarendo subito di quali progetti si dispone, quali servono e quali fonti di finanziamento sono certe perché si parta subito». (rn)

Nella foto, T.Lupo, A.De Bardi, R.Rotolo, A.Benigno. M.Torrisi, A.Toscano

CANALE - CISL CATANIA

A PROPOSITO DI
La Donna
CANALI TEMATICI