VACCINAZIONI ANTICOVID, OPPORTUNO A MISTERBIANCO UN HUB DECENTRATO
30/03/2021 16:41
Per alleviare i disagi e ovviare ai trasferimenti delle persone fragili
Il complesso del Mandela o il nuovo Palatenda hanno anche aree a parcheggio. La proposta sarà portata al Tavolo della Salute per estenderla ad altri centri
Catania, 25 marzo 2021 - Un centro vaccinale decentrato a Misterbianco, nelle strutture del “Nelson Mandela” o del nuovo Palatenda a servizio anche dei Comuni di Motta Sant’Anastasia, San Pietro Clarenza e Camporotondo Etneo, per alleviare i disagi delle fasce più deboli e ottimizzare la futura campagna di vaccinazione di massa.
A chiederlo sono Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Alfio Giulio, segretario generale della Fnp Pensionati Cisl Sicilia e attuale reggente della federazione catanese.
«Le immagini che abbiamo visto e le segnalazioni arrivate ai nostri sportelli per le condizioni nell’hub di Catania San Giuseppe la Rena – affermano i due segretari della Cisl - confermano che una campagna vaccinale complessa e difficile, come quella in corso, sta esponendo a pesanti sacrifici le persone anziane e i soggetti più fragili, spesso costretti a trasferimenti da altri comuni e lunghe ore d’attesa in condizioni ambientali precarie. Decentrare le operazioni di vaccinazione permetterebbe di ottimizzare la campagna e servire meglio le popolazioni interessate».
«A Misterbianco, ad esempio, che è il terzo Comune del catanese per popolazione - sottolineano Attanasio e Giulio - ci sono le strutture del complesso Nelson Mandela, con il laboratorio annesso all’auditorium, o il Palatenda appena ultimato. Entrambi sono forniti di ampi spazi anche per il posteggio dei mezzi. Vi potrebbe afferire il gruppo di Comuni costituito da Misterbianco, con i centri confinanti di Motta Sant’Anastasia, Camporotondo Etneo e San Pietro Clarenza: una popolazione di residenti di oltre 75.000 abitanti, con una potenziale fascia vaccinabile di circa 60mila soggetti.
«È una proposta che porteremo anche al Tavolo provinciale della Salute - concludono - perché anche in altri centri dell’area metropolitana strutture simili disponibili possano essere debitamente adeguate con la presenza di ambulanze medicalizzate e impiegate allo scopo».
(rn)