EMERGENZA CASA, DARE CONCRETEZZA ALLA GESTIONE DEGLI ALLOGGI POPOLARI
13/04/2014 22:27
Ritardi e inefficienze danneggiano le famiglie richiedenti
Graduatorie non aggiornate dal 2006, fondi disponibili non spesi, 3000 occupazioni abusive.
Appello alle istituzioni locali per un’alleanza anche per riformare il sistema e dare risposte alle famiglie
Catania, 11 aprile 2014 – Ci sono 13 milioni di euro non spesi per ristrutturare il “palazzo di cemento” a Librino, 80 appartamenti si potrebbero ricavare da “palazzo Bernini” e le graduatorie di aggiornamento Iacp per gli anni 2006–2009 non sono ancora pubblicate. Sono solo alcune delle ultime denunce lanciate dal Sicet di Catania sull’emergenza casa nel territorio etneo.
Oggi, il sindacato degli inquilini promosso dalla Cisl e la Cisl catanese hanno tenuto una conferenza stampa, per richiamare l’attenzione delle istituzioni locali. Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania, e Carlo D’Alessandro, segretario generale del Sicet etneo, hanno esposto dati e proposte e chiesto a Comune e Regione l’alleanza necessaria a trovare soluzioni per le famiglie in attesa di un alloggio.
«La situazione è grave – esordisce D’Alessandro – oltre ai fondi non ancora spesi, a lavori finanziati e mai iniziati, la nostra richiesta di bando di aggiornamento per le graduatorie di edilizia popolare, fatta già dal 2010, a oggi attende ancora. Le richieste di sfratto depositate in Tribunale ammontano a circa 1.400, di cui oltre il 90 per cento sono per la cosiddetta morosità incolpevole. Di social-housing si parla da oltre due anni e fino a ieri (10 aprile) solo parole e riunioni su riunioni, senza concludere niente».
C’è poi la delicata questione delle occupazioni abusive. «A Catania – continua D’Alessandro – sono 3000 gli appartamenti occupati abusivamente, di cui 2000 circa di proprietà IACP e 800 circa Comune di Catania. Bisogna prendere delle decisioni».
A tutto questo si aggiunge la condizione degli Iacp regionali. «Sono fermi – afferma D’Alessandro – commissariati dall’agosto del 2008, attualmente viene cambiato il direttore generale di tanto in tanto dalla Regione, senza legiferare e senza approvare nel suo insieme la riforma, rendendo così l’ente non funzionante».
«Il sistema va riformato – sottolinea Rotolo – va reso efficiente nei meccanismi ed efficace nella soluzione dei problemi di tante famiglie. Da anni, il Sicet e la Cisl denunciano tali difficoltà. Oggi, ci appelliamo alle istituzioni, e in primis al sindaco Bianco, per portare avanti anche nell’emergenza-casa quell’alleanza che in altri occasioni ha permesso di risolvere tante questioni al Comune di Catania. È necessario cioè fare in modo di trovare concretezza nel sistema della gestione degli alloggi popolari per farlo funzionare, destinare una casa chi ne ha diritto e sollevare dal disagio tante famiglie catanesi».
Per Rotolo, però, «occorre mettersi assieme, con responsabilità, dare risposte e contrastare l’inefficienza attuale. Non dimentichiamo che, riqualificando gli edifici esistenti e avviando i cantieri già finanziati, si contribuisce anche a far ripartire il settore dell’edilizia che può funzionare da volano per buona parte dell’economia catanese».