SCUOLE E RISCHIO SISMICO, IL 13 OTTOBRE SCADE IL TERMINE PER CHIEDERE CONTRIBUTI
26/09/2017 18:35
Per eseguire indagini diagnostiche
La Regione stanzia 25 milioni per i costi delle verifiche: possono partecipare al bando Comuni e Città metropolitana
Catania, 22 settembre 2017 - Gli enti locali proprietari o gestori di edifici scolastici non perdano l’occasione, che scade il 13 ottobre, di ottenere finanziamenti per valutarne il rischio sismico.
Con questo appello Cisl, Filca Cisl e Cisl Scuola provinciali si rivolgono a Comuni e Città metropolitana, per partecipare, se non ancora fatto, al bando della Regione siciliana per aggiornare la mappatura del rischio sismico per gli edifici scolastici in provincia di Catania.
«La vicenda della scuola Mario Rapisardi di Catania, al di là dei disagi su alunni e famiglie – affermano i segretari generali provinciali Maurizio Attanasio (Cisl), Nunzio Turrisi (Filca) e Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola) – ha sollevato la questione delle condizioni di sicurezza degli edifici scolastici catanesi. A questa, si aggiunge, quella non secondaria nell'area etnea, della tenuta antisismica delle scuole».
«Tra meno di un mese, il prossimo 13 ottobre – ricordano – scade il bandodella Regione che stanzia 25 milioni di euro e concede contributi alle attività per eseguire indagini diagnostiche e verifiche tecniche tese a valutare il rischio sismico degli edifici scolastici e ad aggiornare la mappatura».
Possono partecipare al bando gli enti locali proprietari o gestori degli edifici scolastici pubblici adibiti a scuole statali per i quali vengono richieste le verifiche sismiche. Possono ottenere contributi finanziari per le spese che riguardano il costo relativo all’esecuzione delle indagini, le spese relative all’effettuazione delle verifiche tecniche.
«Sarebbe importante sapere – si chiedono Attanasio, Turrisi e Pagliarisi - se tanto i Comuni etnei, quanto la Città metropolitana di Catania abbiano avviato le pratiche per partecipare al bando». «La condizione dell’area etnea, che risulta la più esposta d’Europa al rischio sismico e debole anche dal punto di vista idrogeologico – aggiungono – pone la necessità di avere a Catania, e nella sua area metropolitana, un censimento aggiornato, con analisi sistematiche di tutti gli edifici scolastici, Comune per Comune, scuola per scuola di ogni ordine e grado».
«Avere la documentazione antisismica - sottolineano - permetterebbe di avviare la progettazione per gli adeguamenti. Un’ulteriore opportunità da sfruttare per la comunità scolastica catanese. I responsabili della sicurezza della Cisl Scuola sono già impegnati a sollecitare i dirigenti scolastici in tal senso».
Una recente indagine della Cisl Sicilia ha rivelato che solo nel 17% delle scuole siciliane risultano svolte verifiche antisismiche. Eppure, le scuole siciliane collocate in aree sismiche sono il 78,3% e solo il 26% degli istituti risulta costruito con criteri antisismici. Il 75% degli edifici scolastici non è stato progettato né adeguato alla normativa antisismica.
A giugno, intanto, sono partiti i primi cantieri finanziati dal patto per Catania per la manutenzione e la messa in sicurezza in base alla normativa di prevenzione incendi di 17 edifici scolastici. Altre risorse sono disponibili per le scuole siciliane: 51 milioni di euro dal piano nazionale “Scuole sicure”; oltre un miliardo e 127 milioni di euro per la riduzione dei consumi energetici e la ristrutturazione negli edifici pubblici, da fondi comunitari e nazionali, dal P.O. Fers Sicilia 2014-2020; 44 milioni di euro dai fondi per le periferie, solo per Catania.
«Sono risorse che aumenterebbero le condizioni di sicurezza di studenti, docenti e operatori scolastici – concludono Attanasio, Turrisi e Pagliarisi – e darebbero un concreto contributo a rivitalizzare il settore delle costruzioni, e del suo indotto, che ha pagato alla crisi un prezzo pesante in termini di posti di lavoro e produttività».