IMPOSTE LOCALI, LE PROPOSTE AL CONSIGLIO COMUNALE DI MISTERBIANCO
23/07/2014 15:23
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i capigruppo e il funzionario comunale
Sgravi ed esenzioni per Imu, Tari e Tasi a famiglie e soggetti in difficoltà e nuove imprese
Oggi e domani, dibattito al consiglio sul regolamento delle imposte
Catania, 23 luglio 2014 - I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e delle rispettive federazioni dei pensionati hanno incontrato ieri il dirigente
del settore Tributi, la conferenza dei capigruppo e il presidente del consiglio comunale di Misterbianco per sottoporre loro le proposte relative alla tassazione locale. Il dibattito sul regolamento della Iuc (Imposta unica comunale) si terrà nella seduta di consiglio comunale di stasera, mercoledì 23 luglio, e di domani sera, giovedì 24 luglio.
Per le organizzazioni sindacali erano presenti Marco Lombardo (Fnp Cisl), Maurizio Attanasio (Cisl Catania), Pippo Santonocito (Cisl Misterbianco), Santo Bonanno (Cgil), Roberto Prestigiacomo (Uil).
«Se il confronto fosse arrivato prima con la giunta municipale – dicono Lombardo e Attanasio – saremmo arrivati con maggiore contezza a definire meglio le proposte ed entrare più nel merito della situazione misterbianchese. Comprendiamo che per operare gli sgravi si dovrebbe intervenire con fondi di bilancio ma chiediamo al consiglio comunale che ogni centesimo risparmiato e recuperato dalla lotta a evasione e sprechi possa andare a vantaggio delle fasce sociali più svantaggiate. Strumento fondamentale per determinare sgravi in base al reddito riteniamo sia l’Isee».
Queste le proposte di Cgil, Cisl e Uil al consiglio comunale di Misterbianco per singola voce.
Per l’IMU, garantire nei regolamenti l’equiparazione della propria abitazione all’abitazione principale, per le persone ricoverate in strutture residenziali, in servizio volontariato permanente o attività lavorativa prestata all’estero e nel caso di lungo degenze o ricoveri presso case di cura o di riposo, comunità di recupero, centri socio-educativi, istituti penitenziari, per un periodo non inferiore ai 180 giorni; utilizzare criteri di progressività nel definire le aliquote, agendo anche sulla classificazione degli immobili; uniformando l’intervento in favore dei contratti di locazione concordati e regolarmente registrati.
Per la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili), ridurre l’imposta o esentare le famiglie numerose con almeno tre figli a carico e un reddito al di sotto di 18mila euro lorde; gli anziani ricoverati in strutture residenziali e nel caso di lungo degenze ospedaliere e riabilitative; gli anziani con reddito complessivo inferiore a 10mila euro; i soggetti in situazione di grave disagio economico, con reddito complessivo del nucleo familiare non superiore all’importo equivalente alla pensione minima 6.200 euro, sempre che non risultino altre fonti di reddito e/o di indici di agiatezza; i lavoratori in mobilità e/o cassa integrazione con reddito complessivo inferiore a 10mila euro, sempre che non risultino altre fonti di reddito e/o di indici di agiatezza; le famiglie con soggetti portatori di handicap con reddito complessivo inferiore a 18mia euro, sempre che non risultino altre fonti di reddito e/o di indici di agiatezza. Infine, esenzione totale per nuovi insediamenti produttivi con forze lavoro non superiore ai 15 dipendenti, e limitatamente ai primi 24 mesi di attività.
Per la TARI (tassa sui rifiuti), vanno salvaguardate e aiutate le fasce più deboli della popolazione, i pensionati, i lavoratori disoccupati e le famiglie numerose e/o disagiate. Sulla parte variabile afferente il conteggio sul numero dei componenti il nucleo familiare, vengano considerati residenti i membri domiciliati almeno 180 giorni l’anno. Vanno escluse dal computo nei seguenti casi: servizio volontariato o attività lavorativa prestata all’estero e nel caso di degenze o ricoveri presso case di cura o di riposo, comunità di recupero, centri socio-educativi, istituti penitenziari, per un periodo non inferiore all’anno; la persona assente non viene considerata ai fini del computo per la determinazione della tariffa, a condizione che l’assenza sia adeguatamente considerata, documentabile e denunciata agli uffici competenti che avranno l’obbligo di comunicare ai Servizi Tributi, con effetto immediato, ogni variazione dei nuclei familiari ai fini del calcolo dell’imposta.
Per quanto riguarda le agevolazioni, il documento di Cgil, Cisl e Uil propone di definire riduzioni percentuali che tengano conto della capacità contributiva delle famiglie e del loro reddito. Quindi, le altre riduzioni previste per legge, le riduzioni facoltative (unico occupante, abitazioni a disposizione, fabbricati rurale, etc.) sono concesse tenendo conto della capacità contributiva delle famiglie valutata tramite l’Isee; riduzione delle tariffe per Famiglie numerose con almeno tre figli a carico e un reddito al di sotto di 18mila euro lorde, misurato con l’Isee; riduzione del 40% per i locali occupati da nuclei familiari con componenti disabili; riduzione del 40 % per i locali occupati dai nuclei familiari con percettori di reddito equivalenti alla soglia di “incapiente” (non superiore a 8.ooo euro); riduzione per i nuclei familiari monoreddito derivato da CIGS e Mobilità, misurata con comprovata documentazione e l’Isee.
Riduzione del 100% anche per le nuove imprese con forze lavoro non superiore ai 15 dipendenti e limitatamente ai primi 24 mesi di attività.
Esenzione della tariffa per le utenze di quei soggetti/nuclei che si trovino in una condizione di grave disaggio sociale ed economico, rilevato e/o preso in cura dai servizi sociali, identificato anche attraverso l’attestazione del nuovo ISEE; per le utenze composte da soggetti in situazione di grave disagio economico, con reddito complessivo del nucleo familiare non superiore all’importo equivalente alla pensione minima 6.200, 00 euro.