DISOCCUPATO CHE SI DÀ FUOCO, ATTI CONCRETI DA POLITICA E ISTITUZIONI PER LAVORO CHE MANCA
19/09/2014 17:45
Il drammatico evento di piazza Risorgimento
Rotolo (Cisl Catania): «Politica e istituzioni lontane dai bisogni della gente. Serve assunzione di responsabilità e mettere fine a litigi per lavoro e sviluppo»
Turrisi (Filca Catania): «Perché si è arrivati a questo? Politica del rinvio e burocrazia regionale hanno affossato l'edilizia. Ci mobiliteremo»
Catania, 19 settembre 2014 – «Ci appelliamo a politica e istituzioni perché al centro del loro impegno e della loro responsabilità ci siano atti concreti per dare risposte immediate al bisogno di lavoro e di sviluppo. Non possiamo senza il loro impegno correre ogni giorno a placare i drammi delle persone rimaste senza lavoro». Così Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania, commenta quanto avvenuto oggi a piazza Risorgimento.
«Continuiamo a registrare purtroppo - continua - la lontananza di politica istituzioni dai bisogni reali della gente che poi finiscono per esplodere in manifestazioni drammatiche».
Secondo Rotolo, «la politica regionale continua a litigare con i vecchi metodi per la spartizione di posti di potere e poltrone. Non vediamo interventi mirati allo sviluppo, alle infrastrutture e al corretto e completo utilizzo delle risorse comunitarie. Si trovino subito soluzioni che riguardano tali punti fondamentali».
La numero uno della Cisl etnea conclude con un appello a comuni e Prefettura. «Ai comuni catanesi chiediamo perché non si avviano gli interventi per la messa in sicurezza delle scuole che abbiamo reclamato prima dell’inizio dell’anno scolastico?
«Alla Prefettura chiediamo di proseguire il confronto avviato già nei mesi scorsi con le categorie del settore edile e che convochi al più presto imprese, sindacati ed enti appaltanti per impegnare ciascuno, con le proprie competenze e responsabilità che abbiano come unico obiettivo lo sblocco di opere e cantieri».
Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Cisl di Catania dichiara: «Siamo vicini alla famiglia dell’operaio edile che ha drammaticamente reagito a quello che ha visto come l’ennesimo doppio schiaffo delle istituzioni che, prima si dimenticano di lui e poi se ne ricordano per fargli rispettare le legittime regole. Ma perché si è arrivati a tutto questo?»
Per Turrisi, «la politica del rinvio e i burosauri della Regione hanno affossato il settore delle costruzioni. Succede in tutta Italia, ma mai come in Sicilia e a Catania in particolare. Le istituzioni perdono ancora tempo rinviando decisioni che potrebbero essere prese subito, addirittura allungando iter che sarebbero già conclusi. Che ne è stato dell’appello fatto in occasione della “marcia dei cappelli di carta” per una ricognizione dei cantieri bloccati?»
Turrisi conclude: «Gli operai edili con le loro famiglie, e persino le imprese, sono allo stremo delle forze. l lavoratori delle costruzioni hanno sopportato abbastanza e non possono restare inermi a osservare come si sta consumando il loro massacro sociale. La mobilitazione sarà forte e mirata».