ZONA INDUSTRIALE, CHIARIRE LE COMPETENZE PER LA BONIFICA DEI TORRENTI
09/04/2018 16:09
Appello al sindaco Bianco per una conferenza di servizi
Attanasio (Cisl): «Si rischia di vanificare i lavori già intrapresi dal Comune, di disperdere 2.4 milioni di euro del Patto per Catania, di impedire il possibile insediamento del 118 e della Polizia di Stato»
La cabina di regia farà due sopralluoghi nella zona industriale, il 29 e il 30 gennaio: strade da asfaltare e cantiere dell'illuminazione
Catania, 24 gennaio 2018 - Per mitigare il rischio idrogeologico e idraulico nella zona industriale è necessario superare le divisioni tra Comune e Regione Siciliana dovute anche alla scadenza della convenzione con l’Irsap. Altrimenti, i rischi sono di perdere i già pochi 2,4 milioni del Patto per Catania, vanificare il lavoro di riqualificazione intrapreso finora, impedire un possibile l’insediamento di postazioni del 118 e della Polizia di Stato.
Per questo la Cisl si appella al sindaco Bianco perché si convochi una conferenza di servizi tra tutti i soggetti coinvolti così da dirimere ogni controversia e armonizzare gli interventi.
È quanto la Cisl di Catania ha proposto nel corso dell’ultimo incontro della cabina di regia del Patto per Catania, dove era presente con il segretario generale provinciale Maurizio Attanasio, e con Piero Nicastro, segretario generale della Fim Cisl Catania. La cabina di regia di riunirà ancora per i sopralluoghi del 29 gennaio, per individuare le strade che hanno urgente bisogno di manutenzione, e del 30 gennaio per l’avvio del cantiere per l’illuminazione stradale.
«I lavori che sta portando avanti l’amministrazione comunale, alla quale va il nostro plauso, per sistemare le strade di collegamento della ZIC (zona industriale comunale) – dice Attanasio – rischiano di essere vanificati dal conflitto di competenza, sorto tra la Regione, l’Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive), lo stesso Comune e la Città Metropolitana per svolgere gli interventi di bonifica dei torrenti che attraversano le diverse aree della zona industriale».
Per il segretario della Cisl catanese c’è anche un altro rischio. «Se non si procede anche a rinnovare l’intesa per chiarire le competenze, economiche e progettuali – spiega – i 2,4 milioni già presenti nel Patto per Catania per bonificare i torrenti, già di per sé insufficienti, potrebbero essere assorbiti nel Patto per la Sicilia e impiegati dalla Regione Siciliana nel calderone delle risorse del Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, già identificato dal 2014. Di fatto non si avrebbero più certezze né di avviare né di completare i lavori».
Non solo: non bonificare i torrenti e rischiare l’allagamento delle strade porterebbe a impedire ogni insediamento futuro per la sicurezza nella zona. «Abbiamo proposto al tavolo della cabina – argomenta Attanasio – che si trovi spazio nella zona industriale per una postazione medicalizzata del 118, magari con accanto l’Elisoccorso, e per un presidio della Polizia di Stato. Ma se si continuano ad allagare le strade, nessun mezzo di pronto intervento potrà percorrerle in emergenza».
«Allora – conclude il numero uno della Cisl di Catania – si convochi la conferenza di servizi unificata, si superi lo stallo e si continuino i lavori già intrapresi sia per tutelare una comunità fatta di lavoratori e cittadini che frequentano ogni giorno la zona industriale catanese, sia per evitare danni alle imprese già presenti, rendere la zona attrattiva per nuovi investimenti e contribuire allo sviluppo e all’occupazione del territorio».