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VERTENZA CIPI, SERVE L'INTERVENTO DEL SINDACO BIANCO

VERTENZA CIPI, SERVE L'INTERVENTO DEL SINDACO BIANCO

09/04/2018 16:49

Oggi l'incontro in Comune
Far luce sulle reali intenzioni dell'azienda; trasferire la vertenza al MISE e ottenere gli ammortizzatori in deroga

Catania, 21 febbraio 2018 - Un intervento autorevole del sindaco Bianco per far luce sulle reali intenzioni dell’azienda, trasferire la vertenza al Mise e ottenere almeno gli ammortizzatori in deroga per i 50 dipendenti della CIPI, l’azienda storica catanese di merchandising della zona industriale che vuole chiudere lo stabilimento produttivo catanese e mantenere quello di Milano.
È la richiesta che hanno fatto stamattina le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Ugl con le rispettive federazioni di categoria Slc, Fistel e Ugl Chimici, le Rappresentanze aziendali sindacali e una delegazione di 10 lavoratori nell’incontro con l’amministrazione comunale di Catania, dopo aver investito della vertenza lo stesso Gentiloni, in occasione della sua presenza del 15 febbraio scorso.
 
«Ho accolto subito - ha detto Bianco - l’appello dei sindacati ad ascoltare le ragioni dei lavoratori della Cipi. Dobbiamo assolutamente tutelare le professionalità cresciute in quest’azienda, una delle più attive nel nostro territorio». 

«Abbiamo chiesto il diretto intervento del sindaco Bianco – hanno spiegato i segretari generali provinciali Giacomo Rota (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Giovanni Musumeci (Ugl), Gianluca Patanè (Slc Cgil), con Antonio D’Amico (segretario regionale Fistel Cisl) e Bernardo Cammarata (Ugl Chimici) – perché, in una fase storica che vede tutti gli sforzi per rivitalizzare la zona industriale catanese, anche in attesa della costituzione della Zona economica speciale con i suoi vantaggi, l’azienda mantiene il suo atteggiamento di totale chiusura non suffragato, oltretutto, da documentazioni chiare e sufficienti».

I sindacati si chiedono come sia possibile «che l’azienda lamenti perdite quando la produzione è a committenza e che, a quanto ci risulta, l’attività sta continuando avendo ancora migliaia di ordini da smaltire» e come mai «i vertici aziendali non riconoscono che, in questi anni di crisi, hanno potuto godere di sgravi fiscali e del doppio degli ammortizzatori sociali?»

Il timore dei sindacati è anche che, dietro alla vertenza, si stiano preparando operazioni speculative poco chiare. «Al momento – hanno spiegato – secondo le carte prodotte dall’azienda, tutte le spese sembrano gravare sullo stabilimento di Catania e tutti i guadagni su quello di Milano. Ci sembra strano, inoltre, che l’azienda non abbia dichiarato il fallimento e resti in possesso tanto del capannone quanto dei macchinari destinati alla produzione».

«Parlerò subito - ha detto il sindaco Bianco - con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda per chiedere al Ministero un tavolo che gestisca questa crisi. La Cipi è un’azienda sana, virtuosa e in crescita e non c’è nessun motivo per ridimensionarla con il rischio di licenziamenti dei lavoratori in un momento in cui, invece, la Zona industriale di Catania e il nostro territorio si stanno risollevando grazie ai progetti del Comune finanziati dal Governo nazionale».

La decisione di Bianco è stata presa su sollecitazione dei sindacati in modo che il tavolo della vertenza «che in sede locale si chiuderà il 26 febbraio, possa essere trasferito al Mise, alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Catania e della Regione Siciliana e che, almeno, si ottengano gli ammortizzatori in deroga per i lavoratori».

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