Confronto tra politica e parti sociali - Lettera al direttore del quotidiano "La Sicilia
30/04/2024 15:23
Il segretario generale dell'Ust Cisl Catania interviene per puntare l'indice contro il rischio della disintermediazione
Al direttore del quotidiano "La Sicilia" Catania
Catania, 28 febbraio 2024
Gentile direttore, desidero approfittare della tribuna offerta dal quotidiano che lei dirige e che è punto di riferimento per l'informazione nel territorio siciliano, per esternare alcune considerazioni sul tema del confronto tra politica e parti sociali nella risoluzione dei problemi collettivi nella nostra provincia.
La spinta alla disintermediazione provocata da nuovi modelli politici mina non solo la democrazia, ma anche il patto sociale tra chi amministra, i portatori di interessi e i loro rappresentati. Un paradigma che trova sempre più sostenitori. Anche nella nostra provincia.
E la cosa potrebbe passare anche inosservata, se non fosse che la strategia politica della disintermediazione applicata all'amministrazione della “cosa pubblica”, oltre a generare forme di governo “assolutiste”, mette in discussione un intero meccanismo di rappresentanza dei bisogni collettivi, e con esso l’aspetto costituzionale e di rappresentanza plurale di tutti i corpi intermedi sociali. Come sono, costituzionalmente, i sindacati.
La principale sfida che il tentativo di disincentivare la mediazione sociale impone al movimento sindacale confederale è un ripensamento complessivo del suo rapporto con lo spazio politico. Un rapporto tradizionalmente complesso e articolato, ma sempre propositivo e responsabile, che mira all’interesse collettivo del “bene comune”. L’interrogativo maggiore da porre, in forma pubblica, dunque, è su quali siano le ragioni di questa complessa azione e quanto il risultato di scelte intraprese in assenza di un dibattimento, attento, competente e pubblico, incidono nella risoluzione dei problemi collettivi.A quanti hanno memoria corta vorremmo rammentare che nei momenti di grande difficoltà attraversati dalla comunità catanese, dalle grandi vertenze di lavoro alla vicenda del dissesto delle casse comunali, il sindacato nella sua espressione confederale è stato chiamato a dare il proprio contributo, in termini di assunzione di responsabilità, di mediazione sociale e di spirito di sacrificio. Una partecipazione scaturita dal confronto aperto, schietto e onesto. Ed è stato chiamato a dare un forte contributo anche nei momenti in cui si decideva la crescita della stessa città: Il Patto per il lavoro (nel 2001) Il Patto per Catania (2017). Nel 2017, fu proprio la Cisl di Catania a rivendicare la ZES per la provincia. L’elenco su ciò che il sindacato ha svolto per la crescita e la coesione della nostra provincia è molto lungo.Perché, dunque, sottrarsi a un confronto con le organizzazioni sindacali confederali, preparate e responsabili, privilegiando, invece, la “vicinanza” e la “morbidezza” di altre organizzazioni? A che cosa e a chi serve sostituire il confronto con le confederazioni sindacali a favore di soggetti che in tutte le situazioni di difficoltà (e anche in quelle non difficili) rimangono silenti o sono sempre propensi ai “Sì”? È, forse, il timore di confrontarsi con chi “liberamente” può esprimere il dissenso e magari rappresentare una diversa visione?
Riteniamo che, per diverse questioni accadute, sia giunto il momento di aprire, nella nostra provincia, una nuova stagione dei rapporti tra le Confederazioni sindacali e le amministrazione di Comune, Città Metropolitana, Partecipate, ZES, e tutti gli enti del territorio a gestione pubblica che hanno precise responsabilità sulle politiche di coesione e di sviluppo socio-economico e sulla crescita della provincia.
Alla strategia della disintermediazione rispondiamo, ancora una volta, con proposte concrete, poiché in un contesto con mille criticità quali quelle che vive da tempo la nostra provincia, le soluzioni vanno ricercate con un percorso concertativo permanente, costante, responsabile e costruttivo che contribuisca a redigere un Patto di Comunità, perché la strada da percorrere per una concreta crescita sociale e infrastrutturale è lunga e si deve tener conto anche della “visione olistica” offerta dal sindacato.
La Cisl di Catania, attraverso il documento “Costruiamo tutto dal nuovo”, redatto a luglio dello scorso anno, quale elaborazione di una sintesi delle molteplici questioni aperte nella nostra provincia, affrontate unitamente alle nostre Federazioni, propone di analizzare la questione sia sul lato della teoria politica sindacale, sia avanzando concrete proposte sul rapporto tra politica e corpi sociali intermedi, per recuperare il grande potenziale insito nella tradizione simbiosi mutualistica della Cisl, della corresponsabilità e della reciprocità, puntando ad un modello di cooperazione rafforzata tra i due mondi, per tradurre i bisogni collettivi da noi rappresentati in azioni che impegnano, in progettualità da risultati socializzabili, risorse e non semplicemente “spenderle”.Grazie per l'attenzioneCordiali salutiMaurizio Attanasio, segretario generale UST Cisl Catania