EMERGENZA COVID-19, LA GIORNATA DELLA SALUTE OCCASIONE PER NON DIMENTICARE I LAVORATORI DELLA SANITÀ
23/04/2020 20:15
La ricorrenza mondiale
Attanasio: «Basta con le graduatorie ultradecennali: dare riconoscimento e dignità a chi ora è reclutato in prima linea contro la terribile epidemia»
Catania, 7 aprile 2020 - La Giornata Mondiale della Salute sia l’occasione per garantire riconoscimento e dignità alle categorie sanitarie che si stanno battendo in prima linea nell’emergenza in corso. Per rispetto della memoria dei 94 medici e 26 infermieri deceduti e per la cura degli oltre 7000 operatori contagiati, in tutta Italia, dall’inizio epidemia di Covid-19. Altrettanta riconoscenza vada a tutti gli altri servitori dello Stato e personale pubblico che ci consentono di affrontare questo terribile periodo.
La segreteria provinciale della Cisl di Catania condividendo il messaggio del Presidente della Repubblica, in occasione della ricorrenza del 7 aprile, auspica che non si spengano i riflettori sui professionisti della salute che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di rischi per la propria salute.
«Quest’anno la Giornata Mondiale della Salute – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – ricade proprio in un momento in cui il nostro Paese, e il mondo intero, è fortemente messo a dura prova da una pandemia che ci ha indotto a lottare, tutti i giorni, senza tregua, per preservare la vita e la salute di tutti. In prima linea medici e operatori sanitari che anche noi, come ha sottolineato il presidente Mattarella, "abbiamo visto lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati"».
«Il mio pensiero e quello dell’organizzazione che rappresento – aggiunge Attanasio – non può che essere rivolto ai nostri medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario, ivi compresi coloro che mantengono puliti e sanificati i delicati reparti Covid-19. A tutti loro va la nostra profonda riconoscenza».
«Come anche alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, a quanti in questa “guerra” ci consentono di approvvigionarci dei beni essenziali e indispensabili, ai tanti psicologi che sostengono chi si abbatte, ai volontari mobilitati in azioni di solidarietà, perché la cura e la tutela della salute delle persone è un processo complessivo a più livelli e tutti insieme sono all’opera per poter affrontare le necessarie restrizioni per arginare e sconfiggere un nemico subdolo e invasivo».
«La ricorrenza di oggi, in questo particolare momento - continua il numero uno della Cisl catanese - ci suggerisce quanto l’impegno civile e sociale di tutti sia fondamentale per la salvaguardia di un bene primario essenziale, che è la salute di tutti noi, come singoli e come comunità. Questa pandemia ci lascerà notevoli insegnamenti e dovremmo modificare molti dei nostri aspetti riguardanti l’assistenza sanitaria e il welfare.
Per Attanasio «da un punto, però, occorrerà ripartire: dare il giusto valore a tutto il personale sanitario, dare a essi lavoro e contratti. Non immaginare che possano ancora essere i “polli di Renzo” in chiave moderna: farli beccare tra di loro mentre la situazione della sanità è drammatica. A loro deve andare il riconoscimento di aver risposto, a costo della propria incolumità fisica, al richiamo fatto dagli ospedali e dalle Asp».
«Non ci sono più graduatorie ultradecennali che tengano! - conclude - È il momento giusto per dire basta a tale barbarie. A questi lavoratori devono essere riconosciuti titoli di preferenza e di precedenza nel reclutamento che ogni struttura pubblica dovrà operare. Siamo convinti che né i cittadini e né le istituzioni pubbliche competenti dimenticheranno il valore di questi validi lavoratori ed esperti professionisti della salute pubblica».