VISITA MINISTRI, CISL: UN'OCCASIONE MAL SFRUTTATA
28/10/2019 18:19
Ieri a Catania
Da Provenzano e Cancelleri poca concretezza e molto politichese
Catania, 22 ottobre 2019 - «Un’opportunità unica ma mal sfruttata, che ha lasciato un senso di confusione e di poca concretezza». È la definizione che Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, dà alla presenza, ieri e in due distinte sedi, nella città etnea, del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e del viceministro per le Infrastrutture Giancarlo Cancellieri.
«La presenza contemporanea ieri a Catania di due rappresentanti del governo nazionale – afferma – è stata un’opportunità unica di confronto sul progetto complessivo di sviluppo, di coesione territoriale e di infrastrutture».
«Un’opportunità, ahimè, mal sfruttata – ribadisce Attanasio – che certo non depone positivamente perché si pongano le basi per un’idea chiara di un piano di crescita e di occupazione per la Sicilia e per Catania in particolare. E che ha lasciato un senso di confusione per come poteva essere, cioè un’occasione di dibattito costruttivo e a più contributi, e per come invece non è stata».
«Al di là della sensazione da “peregrinatio mariae” e della tanta buona volontà dichiarata della tappa catanese - sottolinea il segretario generale della Cisl catanese – sarebbe stato più utile avere da entrambi i rappresentanti del governo più concretezza e meno “politichese”. Ma per ottenere ciò erano necessarie maggiori sollecitazioni che potevano scaturire solo da un criterio organizzativo più partecipativo da parte dei promotori dei due eventi».
«Al ministro Provenzano – ricorda Attanasio – già nell’incontro di alcuni giorni fa, a Palermo, i segretari di Cgil, Cisl e Uil regionali avevano indicato alcune priorità che meritano centralità e un colpo d’ala per la Sicilia e i suoi territori. A Catania, l’incontro col ministro per il Sud, ancorché diventato incontro di bandiera, avrebbe meritato alcune sottolineature perché poi possa rappresentare la base di partenza di un ulteriore confronto con tutte le parti sindacali».
Secondo il numero uno della Cisl etnea «ciò che occorre, prima di ogni cosa, è un’idea chiara di un piano per la Sicilia, costruito attorno al contributo complessivo delle parti sociali e, soprattutto, di tutte le organizzazioni sindacali». «Per questo – precisa – ho chiesto personalmente al ministro un piano strategico che riguardi Catania ma che sia condiviso con le segreterie regionali e che, quindi, riguardi tutta l’Isola».
«Siamo rimasti stupiti dall’aver sentito dire dal ministro Provenzano – aggiunge poi Attanasio - che dovevamo tener viva l’attenzione da parte del governo sulla vicenda del Teatro Massimo Bellini, come se davanti a noi non ci fosse un rappresentante del governo stesso, o come se le organizzazioni sindacali presenti non si fossero finora mai rivolte al presidente del consiglio o ai ministri competenti. Ci saremmo invece attesi un preciso impegno del ministro a riportare a Roma il grido d’allarme che costantemente stiamo lanciando sul Bellini, anche in considerazione del fatto che gli sforzi che dovrebbe fare la Regione potrebbero non bastare per la sopravvivenza in futuro del teatro».
«Dal vice ministro Cancellieri – continua – ci saremmo aspettati di leggere, invece, qualcosa in più di generiche indicazioni, cioè una definizione precisa dei tempi su alcune questioni importanti per la mobilità nel territorio catanese e di quello vicino. E ciò vale non solo per l’autostrada Catania-Ragusa, ma anche per tutte le infrastrutture di cui è competente e ha responsabilità lo Stato: non si è parlato, ad esempio, di trasporto su ferro o per mare, di raddoppi ferroviari o di altre soluzioni per rendere più veloci i collegamenti tra Catania con i territori siciliani e il resto d’Italia».
«E dal sindaco Pogliese ci saremmo aspettati maggiore rispetto per l’impegno profuso dal sindacato sui temi dell’infrastrutturazione e dello sviluppo del territorio, che avrebbe dovuto manifestarsi con un invito diretto all'incontro col vice ministro. Vogliamo credere che ci sarà un’altra occasione per farlo.
«L’obiettivo del lavoro e dello sviluppo della Sicilia e di Catania – conclude Attanasio – non è solo nell'interesse del Sud ma dell'intero Paese e va visto nella prospettiva nell’economia globale, per questo ha bisogno di un approccio non confinato a logiche particolaristiche ma di un confronto fatto di franchezza e aperture. Noi siamo sempre disponibili. Speriamo anche gli altri».
(rn)