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PON METRO, ATTANASIO: LA CITTÀ SPENDE, SI ESTENDA AGLI ALTRI COMUNI LA BUONA PRASSI

PON METRO, ATTANASIO: LA CITTÀ SPENDE, SI ESTENDA AGLI ALTRI COMUNI LA BUONA PRASSI

18/01/2018 17:49

Dopo la cabina di regia al Comune di Catania

Il dinamismo del Comune capoluogo diventi cinghia di trasmissione per programmare azioni sui fondi comunitari.

Emergenza discariche, trasporti, scuole, servizi sociali e ZES i temi principali da sviluppare in chiave metropolitana 

Catania, 15 gennaio 2018 - Catania spende oltre 90 milioni del PON Metro, ma sarebbe opportuno estendere le buone prassi del capoluogo anche agli altri Comuni della cinta metropolitana. Il sindaco Bianco convochi una riunione con gli altri sindaci per redigere un piano di intervento straordinario per discariche, trasporti, scuole e servizi sociali d’inclusione. Senza dimenticare la Zona economica speciale e le sue estensioni alle zone industriali/commerciali esistenti nel territorio.

È quanto chiede la Cisl di Catania, per voce del segretario generale Maurizio Attanasio, dopo l’incontro periodico della Cabina di regia per il piano di sviluppo Patto per Catania, al quale hanno partecipato anche il segretario territoriale Cisl Rosario Portale e Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Edili Cisl.

«Al tavolo concertativo convocato dal Comune di Catania – ricorda Attanasio – abbiamo ribadito che anche se si sta facendo bene per la città capoluogo, si potrebbe fare ancora meglio per il resto del territorio provinciale. D’altra parte, ormai ogni programma di interventi va inquadrato in chiave metropolitana, perché solo unosviluppo armonico, tra centro e periferia del territorio, può portare crescita e progresso condivisi.

«Catania è la città metropolitana siciliana che sta spendendo le risorse comunitarie più delle altre due, Palermo e Messina – argomenta - ma è anche vero che quasi tutte le risorse del PON Metro sono state impegnate per la città di Catania non coinvolgendo i comuni della Città Metropolitana, come invece nel caso di Palermo dove sin da subito numerosi Comuni sono stati interessati dalla programmazione dei progetti».

Per il segretario della Cisl catanese, «c’è la necessità dunque che il sindaco Bianco, nella sua veste di sindaco metropolitano, convochi una immediata riunione dei sindaci degli altri comuni per definire un piano di intervento straordinario sull’attuale emergenza discariche e la tutela dell’ambiente; la ristrutturazione delle scuole, che stanno cadendo a pezzi; lo sviluppo del territorio, attraverso l’inserimento delle zone industriali nella futura Zona Economica Speciale; le politiche sociali e abitative; i trasporti e le infrastrutture.

«La città metropolitana, d’altra parte – spiega Attanasio – oltre alla delega legislativa per coordinare tali azioni, ha anche personale e tecnici professionalmente preparati a progettare, attuare e programmare azioni per i fondi comunitari. Per cui, il dinamismo mostrato dal Comune di Catania può e deve essere cinghia di trasmissione per gli altri comuni del territorio catanese, così da attrarre ogni possibile investimento destinato alle città metropolitane tenendo conto anche dei bisogni di tutta la popolazione della provincia. 

«Bisogni che comprendono anche la mobilità - continua - che andrebbe sempre più sviluppata in chiave metropolitana. Catania ha acquistato nuovi bus, ad esempio, e allora chiediamo una conferenza di servizi con tutti gli altri attori del trasporto pubblico, compreso l’aeroporto, affinché si rediga un piano dei trasporti che colleghi tutti i Comuni con porto, scalo aereo, ferrovia e Metropolitana. Lo stesso andrebbe fatto sulle politiche sociali, per le quali non conosciamo come vengono utilizzati i fondi del Pon Metro e per cui abbiamo chiesto un apposito incontro già calendarizzato.

Infine, la questione che riguarda la Zes. Per Attanasio «occorre coinvolgere quei Comuni che hanno una zona industriale e commerciale che rientra nel sistema della Zona economica speciale. Su tale argomento, il sindaco Bianco si è già impegnato a chiedere un immediato incontro a Catania con il ministro De Vincenti, il presidente Musumeci, e i sindaci dei comuni interessati per far partire un percorso che è in fortissimo ritardo poiché la Regione non ha ancora recepito la norma nazionale e avviato i provvedimenti necessari». 

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