UN CAMBIO DI ROTTA PER PROMUOVERE IL TERRITORIO
10/12/2013 15:40
Intervento della segretaria generale Rosaria Rotolo per MondoLavoro
Puntare sui driver di sviluppo: politiche per la rigenerazione urbana, per le energie rinnovabili, per lo sviluppo delle aree interne, le infrastrutture e la logistica.
Siamo quasi al tracollo, oppressi da bassa produttività per la crisi che travolge il mondo del lavoro nel privato e nel pubblico. Tutti gli indicatori economici sul Mezzogiorno, confermano una situazione drammatica a Catania: avanza la desertificazione industriale, il blocco nell'edilizia, in agricoltura e nel commercio; a rischio i lavoratori dei servizi per le persone, da quelli generali a quelli collegati al welfare; la povertà tra gli anziani cresce e permane l'impossibilità per i giovani di trovare un lavoro. In tutta la Sicilia, crollano Pil e consumi, gli investimenti sono quasi ovunque bloccati; sempre troppo basso l'impiego di risorse comunitarie 2007-2013.
Come porre rimedio a tali disastrose condizioni? Le azioni da realizzare sono molteplici, ma devono contemplare poche strategiche priorità tra cui, non ultimi, snellimento della burocrazia e strumenti per favorire l'accesso al credito.
Occorre, intanto, un cambiamento culturale necessario nella dirigenza locale, per promuovere aggregazione e reti tra imprese, sindacato e istituzioni: un fronte comune da rafforzare tra le autorevoli rappresentanze locali, per un'azione d'urto propositiva verso governo regionale e nazionale.
Un cambio di rotta per promuovere il territorio e definire interventi strutturali al servizio delle imprese, del lavoro e del sociale. Per favorire il lavoro ai giovani, rispondere alle emergenze della continua chiusura di aziende e perdita di posti di lavoro, con un'adeguata attenzione agli strumenti di sostegno al reddito, alla riqualificazione e ricollocazione di coloro che perdono il lavoro, solo attraverso attente politiche attive del lavoro. Ma il lavoro innanzitutto va salvaguardato in termini di tenuta attuale e creato con interventi per favorire nuovo lavoro produttivo.
Un fronte comune è necessario per intervenire, come indica lo Svimez, sui principali “driver” di un nuovo sviluppo, con una chiara visione di insieme e con una strategia nel medio e lungo termine. Al centro devono stare, dice lo studio, “politiche per la rigenerazione urbana, per le energie rinnovabili, per lo sviluppo delle aree interne, le infrastrutture e la logistica”.
A Catania, la rigenerazione urbana passa da vari settori: le costruzioni, uno di quelli più in sofferenza, ma a maggiore intensità di lavoro e con impatti significativi per la ripresa dell'economia, nel quale valorizzare un uso sempre maggiore di energie rinnovabili e metterle in rete con la produzione locale dei pannelli fotovoltaici. In più, con il completamento dei lavori della metropolitana, otterremo un importante balzo in avanti per realizzare la mobilità sostenibile.
Lo sviluppo delle aree interne: a Catania, passa dal valorizzare e infrastrutturare l'area industriale, investendo anche in ricerca e innovazione e rilanciando il distretto tecnologico, con le produzioni high tech e di energie rinnovabili, così come passa dalla filiera agroalimentare di qualità.
Si potrà così promuovere una realtà territoriale, intrecciata positivamente con una rete di attività produttive, commerciali e di trasporto integrato, per intercettare rotte commerciali internazionali e, di più, riuscire ad aggrMOegare quantità importanti di produzioni per competere con i mercati esteri. Sono interventi volti ad accrescere la competitività del territorio, la sua appetibilità per investimenti privati, l'insediamento imprenditoriale e la creazione di lavoro.
Per far ripartire i consumi non c'è alternativa: occorre favorire la crescita dei redditi e dell'occupazione con interventi volti a migliorare la produttività attraverso investimenti mirati, in infrastrutture, servizi, ricerca e innovazione.
Stessa attenzione deve essere rivolta al processo della formazione, alla cultura, all'ambiente e al turismo. Attraverso il necessario confronto con i diversi soggetti competenti, per valorizzare il vastissimo patrimonio artistico, archeologico, naturalistico, teatrale, musicale e monumentale, si genererebbero risvolti occupazionali considerevoli per gestirlo, fruirlo e per il sistema dell'accoglienza turistica.
Per questo, per i vari settori produttivi, chiediamo con insistenza alle istituzioni locali di convocare tavoli tematici permanenti e trilaterali, imprese-sindacato-istituzioni, per affrontare i problemi, realizzando un vero e proprio fronte comune per superare le crisi, salvaguardare l'occupazione e incentivarla, favorendo con politiche economiche mirate i necessari investimenti privati.
Se tutto ciò va messo in campo per creare nuovo lavoro, interventi decisi vanno assunti per creare una rete forte per la lotta all'evasione fiscale, per favorire il tessuto economico sano e impegnare le risorse recuperate per attenuare la tassazione locale e verso politiche di sostegno sociale di contrasto alla povertà, per ampliare un sistema di servizi sociali più vicino alla famiglia e sempre più in sinergia con il contesto lavorativo.
Sono interventi che richiedono una capacità della politica di interpretare le esigenze del territorio e mettere al centro il progetto comune per nuovi investimenti pubblici e per una nuova capacità progettuale, in particolare per la programmazione dell'uso dei fondi UE 2014-2020. Con una rinnovata e coraggiosa liberazione dei governi locali da lobby speculative, rendite di posizioni a ogni livello per eliminare incrostazioni e recuperare risorse spostandole verso gli investimenti per lo sviluppo e la coesione sociale.
Rosaria Rotolo, segretaria generale UST Cisl Catania