PATTO PER CATANIA, CGIL-CISL-UIL: ANCORA TANTI INTERROGATIVI SENZA RISPOSTA
10/06/2020 15:03
Al Direttore del quotidiano La Sicilia - Alla c.a. del dottor Antonello Piraneo
Oggetto: articolo-intervista di pag. VII del 3 giugno 2020 - Ed. Catania
Catania, 6 giugno 2020 – Gentile direttore del quotidiano La Sicilia
Prendiamo spunto dall’intervista rilasciata dall’avvocato Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale (Porti di Augusta e Catania) e pubblicata a pagina VII dell’edizione di Catania di mercoledì 3 giugno, e chiediamo l’ospitalità del quotidiano che lei dirige per porre alcune riflessioni anche all’amministrazione comunale e metropolitana catanese sullo stato di alcune opere contenute nel Patto per Catania.
Dall’interessante articolo a firma di Cesare La Marca, apprendiamo, non senza stupore misto a curiosità, che sarebbero in via di definizione le linee strategiche del Piano regolatore del Porto (Prp). Senza dubbio un passo importante per lo sviluppo futuro dell’infrastruttura collegato a quello della città e alla realizzazione della Zona Economica Speciale. Solo un accenno fugace viene riservato al tema del molo di levante, la cosiddetta “mantellata”.
Una sintesi comunicativa che ci ha sollecitato vari quesiti: che fine ha fatto quel progetto di riqualificazione della “mantellata” contenuto nel Patto per Catania? Che cosa ne è stato dell’intesa tra Comune di Catania e Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale sulle nuove linee di finanziamento dell’opera? È sempre valido l’accordo, confermato dallo stesso sindaco Pogliese in varie occasioni convegnistiche nei mesi di luglio 2019 e gennaio 2020, che prevede una partecipazione simbolica delle casse comunali per 5 milioni di euro, mentre il resto (45 circa) resta a carico dell’Autorità portuale?
L’iter di realizzazione dell’opera ha certamente sofferto delle vicissitudini dei grandi gruppi delle costruzioni, ma il cofinanziamento dei due enti è fondamentale per portare a compimento la struttura che ha un ruolo significativo nella definizione di tutto il nuovo Prp, oltre che a contribuire notevolmente nel favorire l’avvio di ulteriori investimenti nella zona industriale e nell’ambito della cosiddetta “via della Seta”.
Ci chiediamo altresì che fine ha fatto il bando di gara previsto per l’assegnazione dell’Area Terminal (ex terminal Caronte&Tourist) che prevedeva la clausola sociale a tutela dei 20 lavoratori licenziati il 31 agosto del 2019?
E ancora: che cosa si sa per gli altri importanti investimenti previsti dal Patto per Catania? Restano ancora irrisolti, infatti, altri nodi per i quali registriamo segnali evolutivi discordanti: la “Strada dell’Etna”, cioè il collegamento tangenziale Ovest-Etna Sud – per la quale si è passato da varie rimodulazioni del FSC 2014-2020 che hanno portato il finanziamento dagli iniziali 60 milioni agli attuali 25,5 – si fermerà al 1° lotto, limitandosi a oltrepassare i quartieri misterbianchesi di Lineri-Monte Palma fino al comune di San Pietro Clarenza?
E che fare del Corso Martiri della Libertà che, nell’attesa di sbloccare i soliti numerosi intoppi della burocrazia, versa in un grave stato di incuria e abbandono?
E inoltre: quali interventi sono stati programmati per mettere in sicurezza gli edifici pubblici catanesi, tutelarli dal rischio sismico e salvaguardare anche la cittadinanza?
Su tali temi, che coinvolgono non solo lo sviluppo e l’occupazione locale, ma hanno effetti anche sull’intera area metropolitana e buona parte della Sicilia orientale, cogliamo l’occasione della tribuna pubblica offerta dal quotidiano La Sicilia per chiedere al sindaco Pogliese un urgente incontro, per comprendere le reali intenzioni dell’amministrazione e confrontarsi sui passi che devono essere fatti per non perdere ulteriore tempo sul cammino della ripresa tanto attesa per Catania.
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