MISURE ANTIPOVERTÀ, IL SOSTEGNO D'INCLUSIONE AD ALTRE 2500 FAMIGLIE
18/05/2017 18:13
Grazie a un decreto in vigore dal 2 maggio
Diminuito il punteggio soglia e agevolato l'accesso al beneficio
Attanasio: «Successo di una nostra battaglia. Ora il ministero riapra i termini»
Facilitazioni anche per le famiglie con persone disabili o inabili al lavoro
Catania, 18 maggio 2017 - Sarà esteso ad altre 2500 famiglie del Catanese il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), la misura antipovertà del governo nazionale, grazie al decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 16 marzo 2017 denominato “Allargamento del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), per il 2017”.
Il decreto, già entrato in vigore dal 2 maggio, agevola l’ammissione al beneficio perché individua una nuova soglia minima di accesso equiparata a un punteggio pari o superiore a 25 e non più a 45 punti come prima.
«È un provvedimento che la Cisl a livello provinciale e nazionale ha caldeggiato – spiega Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania – attraverso il tavolo di confronto aperto al ministero delle Politiche sociali. Così come formulato, infatti, l’accesso alla misura era prima fortemente penalizzato per tanti nuclei familiari che, specie in Sicilia e a Catania, sono ormai sulla soglia della povertà, come dicono gli ultimi dati Istat».
Ai soggetti la cui richiesta è stata respinta per punteggio insufficiente, l’INPS rivaluterà l’istanza presentata. «L’istituto – precisa Attanasio – invierà la comunicazione dei nuovi criteri di valutazione ed erogherà anche i bimestri precedenti, come previsto dal nuovo decreto. L’INPS dovrà inviare anche apposite comunicazioni a coloro che erano stati esclusi dal SIA per agevolare l’accesso alla prestazione. Agli sportelli della Cisl diffusi nel territorio etneo le famiglie potranno ora chiedere informazioni e assistenza gratuita ».
Resta però la questione di quanti, nella prima fase, non hanno nemmeno presentato la domanda e che oggi, grazie al decreto, possono rientrare nella platea beneficiaria. «La Cisl chiederà al ministero di riaprire i termini per presentare le istanze ed evitare iniquità – sottolinea il segretario della Cisl etnea – perché in tanti, nella prima fase, non hanno fatto domanda perché scoraggiati dal punteggio ottenuto che li poneva fuori dal beneficio».
Oggi, dunque, grazie all’agevolazione, tra i possibili nuclei beneficiari in povertà ci potranno essere anche le coppie con un solo figlio, un genitore e un figlio, nonché le donne in gravidanza accertata, che prima risultavano escluse. Tutto ciò viene reso possibile perché viene ridotto il punteggio da totalizzare nella valutazione multidimensionale del bisogno, come carichi familiari, condizione economica e condizione lavorativa.
L’importo del beneficio per le famiglie monoparentali, con uno solo dei genitori, con figli viene elevato di 80 euro mensili. Significa che per i nuclei composti da un genitore e un figlio sale a 240 euro; per un genitore e due figli, sarà di 320 euro; 400 euro per un genitore con tre figli; 480 euro per nuclei con un genitore e quattro o più figli. La maggiorazione sarà applicata anche a coloro che già ricevono il SIA.
Vi sono poi facilitazioni per le famiglie con persone disabili: il tetto massimo a partire dal quale non è possibile richiedere il SIA sale da 600 a 900 euro se sono presenti soggetti non autosufficienti; non c’è limite sul possesso e sulla cilindrata di autoveicoli o motoveicoli, se per essi è prevista un’agevolazione fiscale per la disabilità; le persone inabili al lavoro o non autosufficienti non saranno considerate nel calcolo del punteggio per la condizione lavorativa della famiglia.
Ma la battaglia della Cisl per le misure contro l’indigenza non si ferma qui. «Stiamo sollecitando il governo – continua Attanasio – perché si costituisca un fondo di rotazione per quei Comuni che non hanno risorse da anticipare per le azioni di inclusione attiva, così da non penalizzare l’offerta di servizi e misure per i soggetti che hanno più bisogno, siano essi famiglie, giovani coppie o anziani in difficoltà».
(RONAS)