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BLOCCO CANTIERI, UN TAVOLO IN PREFETTURA UNO AL COMUNE

BLOCCO CANTIERI, UN TAVOLO IN PREFETTURA UNO AL COMUNE

29/09/2014 11:48

La manifestazione degli edili in piazza Risorgimento

Tavoli separati necessari per sbloccare i cantieri in tutto il territorio etneo

Catania, 26 settembre 2014 - «Un tavolo per la provincia, un tavolo per Catania città. Ma anche una sollecitazione ai governi regionale e nazionale. Perché la crisi delle costruzioni, come quella dell’industria, si deve combattere su più fronti». Lo hanno detto stasera i segretari generali provinciali Giacomo Rota (Cgil), Rosaria Rotolo (Cisl) e Fortunato Parisi (Uil) intervenendo alla manifestazione in piazza Risorgimento per sollecitare ancora una volta lo sblocco dei cantieri. Accanto a loro i segretari delle federazioni delle costruzioni Claudio Longo (Fillea Cgil), Nunzio Turrisi (Filca Cisl) e Francesco De Martino (Feneal Uil). 

Catania non ci può chiudere, non può chiudere l’edilizia, non può chiudere l’industria – hanno detto – e Catania non può morire nell’indifferenza delle istituzioni. Ognuno per la propria parte deve dare risposte di propria competenza. 

Abbiamo chiamato al Prefettura perché finalmente ci convochi e si attivi quel tavolo che reclamiamo da mesi per monitorare le stazioni appaltanti e sbloccare i cantieri. Ma anche il sindaco ne convochi uno specifico per la città di Catania e faccia in modo che tra le cose che fatto in questo anno ci sia anche lo sblocco dei cantieri di città.

Quando si blocca l’edilizia si bloccano i consumi e si blocca il commercio – hanno sottolineato – è una crisi straordinaria che ha bisogno di interventi straordinari e non capiamo perché finora non ce ne sono stati. E’ come se fossimo di fronte a una guerra rispetto alla disperazione che stiamo vivendo. Una disperazione che accomuna centinaia di catanesi vittime di anni di crisi da cui non si vede via d’uscita. 

Se perdurerà questo silenzio e per impedire che accadano ancora episodi come quello di La Fata saremo noi a fare qualcosa di straordinario, prendere il coraggio a due mani e sottolinearlo con durezza. 

Rota, Rotolo e Parisi si sono appellati anche a Regione e governo nazionale: «Al presidente Crocetta diciamo di occuparsi della crisi industriale di Catania invece dei finti rimpasti che non si fanno mai; la smettano di litigare per la spartizione del potere, non abbiamo visto ancora un provvedimento di riforma. Anche il governo nazionale non ha dato risposte alla fame di lavoro».

Dopo gli interventi, un corteo si è mosso facendo il giro della piazza e ricordare il gesto drammatico dell'ex operaio Salvatore La Fata che si è dato fuoco la settimana scorsa.

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