CATANIA CALCIO, ROTOLO: È UNA FERITA MA FACCIAMO RINASCERE LA "MILANO DEL SUD"
26/06/2015 22:47
Scandalo calcistico e crisi economica
«Le forze sane della città si mettano insieme per salvaguardare l’esistente e progettare un nuovo sviluppo»
«Nessun detrattore dello sviluppo della città va accontentato: guardiamo avanti e costruiamo certezze per imprese e lavoratori»
Catania, 24 giugno 2015 – «Lo scandalo “Catania Calcio” rischia di travolgere Catania, cittadini e tifosi, e di dare un altro pesante colpo al territorio. Una rappresentazione drammatica di mancanza di etica negli ultimi anni. Una nuova classe dirigente dev'essere valorizzata per progettare il futuro. Occorre ritrovare un percorso in cui le forze sane della città si mettano insieme per salvaguardare l’esistente e progettare concretamente nuovo sviluppo».
Così Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania, commenta le ultime vicende relative al Catania Calcio e alle sue ripercussioni sulla città e il suo territorio
«La giornata di ieri – spiega – con le notizie, l’incredulità, le perplessità arrivate in ogni angolo della città, ha portato buio e sconforto. Cresce in ognuno di noi la rabbia per colpa delle responsabilità dei pochi coinvolti. Il territorio etneo, che in questi ultimi anni ha sopportato una lunga crisi, con particolare riferimento al settore delle costruzioni, della grande distribuzione organizzata e dell’editoria, ha subito un’ulteriore ferita che il tessuto economico non può sopportare senza un intervento deciso delle istituzioni e delle forze sane della città».
«Un pensiero profondo e di ringraziamento va alla Magistratura – aggiunge Rotolo – che, a Catania, nei recentissimi anni ha svolto un intenso e lungo lavoro, paragonabile, nella storia, forse solo all’epoca della caduta dei Cavalieri del lavoro. Scandali e sequestri, negli ultimi anni, hanno coinvolto trasversalmente molti settori economici del nostro territorio, inclusi alcuni personaggi politici di spicco.
«Sarà il tempo della caduta di altri pochi potenti e potentati – continua – che per anni hanno deciso su tante questioni relative alla città? Per ricordarne alcune, rilevanti per il loro forte impatto sociale e di tenuta di posti di lavoro: Wind Jet, Aligrup, Cara Mineo, TV locali, il settore legato alla logistica. Sarà un caso, ma sono imprese e settori dove normalmente il sindacato è stato vissuto come un ospite scomodo e da tenere lontano».
Per Rotolo, «alla fine, ognuno di questi imperi è franato, frutto del malaffare, della mancanza di etica e morale, e dove tutto si muoveva intorno al “dio denaro”. Un dio che rappresenta il potere ma ha prodotto licenziamenti, pesanti disagi per lavoratrici e lavoratori e che ha messo in crisi l’intera economia del territorio, determinando aumento della povertà ed esclusione sociale».
«Delle dichiarazioni di molti – prosegue – in questi giorni, condividiamo il rammarico, la vergogna, ma non vogliamo assolutamente che si cada nel pessimismo e nello sconforto, nessun detrattore dello sviluppo della nostra città va accontentato. Noi vogliamo continuare a guardare avanti, a far rinascere quella che era una volta la nostra “Milano del Sud”. Vogliamo segnare forte la nostra determinazione, la nostra voglia di rinnovamento, perché Catania può e deve rinascere dalle ceneri in cui pochi irresponsabili l’hanno portata».
«Non può un’intera comunità continuare a pagare ogni volta che il potentato di turno frana – conclude la segretaria della Cisl catanese – bisogna costruire certezze intorno ai lavoratori di imprese che producono occupazione, stabilità economica delle famiglie e fatturato che incide positivamente nel Pil locale. La fine dell’era dei potenti deve assolutamente coincidere con l’immediata realizzazione di un rinnovato e intenso percorso in cui le forze sane della città si mettono insieme per salvaguardare l’esistente e progettare concretamente nuovo sviluppo».