ALMAVIVA, NECESSARIO UN INCONTRO PER SUPERARE LE CRITICITÀ
11/03/2015 16:35
Dopo l’aggiudicazione della commessa Wind
Rotolo (Cisl CT) e D’Amico (Fistel CT), appello alla politica: «Il settore dei call center ha bisogno di regole certe»
Catania, 11 marzo 2015 – «La sola aggiudicazione della commessa Wind non è sufficiente a risolvere tutte le criticità denunciate dell'azienda. E occorre l’intervento della politica perché il settore dei call center ha bisogno di regole». Così commentano lo sblocco della vicenda Almaviva/Wind, Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania, Antonio D’Amico, segretario generale della Fistel Cisl etnea, con la Rsu e il coordinamento Fistel di Almaviva.
«È trascorso quasi un mese dall'ultimo incontro romano con l'azienda – sottolinea D’Amico – e solo ora Almaviva ha sciolto ufficialmente il nodo di incertezza che riguarda la commessa Wind dichiarando che l'aggiudicazione è andata a buon fine ma "con riserva". Cioè subordinata a un accordo nazionale che riguarda le flessibilità, ammortizzatori sociali, produttività individuale, rimodulazione solidarietà, superamento della mezz'ora di pausa a carico azienda, passaggi volontari da full-time a part-time etc. Si annuncia anche che non saranno previsti demansionamenti o blocco degli scatti o altri interventi sul salario».
«È ancora prematuro poter esprimere giudizi complessivi – aggiunge Rotolo – ma è fondamentale che sia stata garantita l’attività aziendale con una commessa importante e si siano mantenuti i posti di lavoro».
«A breve – annuncia D’Amico – sarà convocato un coordinamento di organizzazione e poi il coordinamento nazionale per avviare la trattativa. Confidiamo in una soluzione positiva, da ricercare tra le parti, che possa consentire il proseguimento del rapporto di lavoro con decoro e dignità. Siamo convinti che la sola aggiudicazione della commessa Wind non sia comunque sufficiente a risolvere tutte le criticità denunciate da Almaviva. La Fistel Cisl è pronta ad adoperarsi in tutti i modi per trovare una soluzione congiunta e condivisa che consenta stabilità economica. Pur tuttavia, ribadiamo di non essere disposti a trattare su soluzioni che deroghino al contratto nazionale di categoria».
Rotolo e D’Amico concludono con un appello alla politica: «Riteniamo non più rinviabile un intervento del governo nazionale che regoli un settore che è in balia di logiche distorte con continue delocalizzazioni e che conta tra Catania e Palermo circa 10mila posti di lavoro».