Gestore idrico unico, la priorità è fare presto
21/02/2024 13:14
Reti vetuste, perdite nella distribuzione, sistema depurativo mai partito, investimenti dal PNRR a rischio
Catania, 19 gennaio 2024 - «Il 25% delle reti idriche ha più di 50 anni, il 30% più di 30, perdiamo oltre il 60% di acqua in rete, il sistema di depurazione non è mai partito e rischiamo di perdere 80 milioni di euro dal solo fondo PNRR. Occorre altro per comprendere che la priorità è fare in fretta a Catania per il gestore unico?»
Giuseppe Coco, segretario generale della Femca Cisl Catania, torna sul tema della gestione del servizio idrico integrato catanese.
«Bisogna fare in modo che il gestore idrico dell’acqua venga avviato prima possibile – ribadisce – e sono numerosi appelli arrivati da tutte le parti, in cui tutti sottolineano la necessità di approfittare delle enormi risorse economiche che derivano solo dal fondo del PNRR 80 milioni di euro per Catania e che rischiano di non venire mai spesi se non viene affidata al gestore unico.
«Oggi c’è una rete in gran parte vetusta – aggiunge – un sistema depurativo e fognario carente con la conseguenza del mare inquinato e delle infrazioni comunitarie che ricadono sulle tasche dei cittadini e hanno un ritorno d’immagine negativo per il turismo.
Per Coco «è fondamentale mirare al miglior servizio possibile con la massima efficienza e minori costi, tutelando in primo luogo l’utenza e il bene stesso, cioè l’acqua, messa a dura prova dagli eventi climatici sfavorevoli e da 20 anni di mancati investimenti che avrebbero reso certamente il sistema idrico, depurativo e fognario migliore».
«La Femca Cisl è e sarà sempre vigile nei confronti di tutti i lavoratori – sottolinea Coco - siano provenienti da società pubbliche che private; vanno garantiti i diritti acquisiti e gli accordi di vantaggio sottoscritti con le organizzazioni sindacali; è necessario conoscere per tempo il piano industriale e la conseguente pianta organica futura».
«Per tali motivi, come proponiamo da tempo, esortiamo la partecipazione delle forze sindacali maggiormente comparative al tavolo per la predisposizione di patti parasociali nel nuovo soggetto e quindi la partecipazione nei consigli di amministrazione a tutela dei diritti dei lavoratori e degli utenti».
(rn)