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OMICIDIO DI LINERI, CISL: È L'ENNESIMO FEMMINICIDIO. SERVONO NUOVI MODELLI CULTURALI ED EDUCATIVI

OMICIDIO DI LINERI, CISL: È L'ENNESIMO FEMMINICIDIO. SERVONO NUOVI MODELLI CULTURALI ED EDUCATIVI

16/12/2021 13:55

Le manifestazioni della settimana prossima

Attanasio e Quadronchi: «Violenza che si nutre di ignoranza, pregiudizi e omertà. Occorre impegno di tutte le componenti della società»

Catania, 12 dicembre 2021 - Il feroce assassinio di Giovanna Cantarero assume sempre di più l’aspetto dell’ennesimo femminicidio, in provincia di Catania. In attesa che gli sviluppi delle indagini portino maggiore chiarezza, non possiamo che constatare con sgomento come, ancora una volta, a una donna e a una madre sia stato negato per sempre il diritto di esistere, vittima di una violenza che si nutre di ignoranza, pregiudizi e omertà. Servono nuovi modelli culturali ed educativi. E l’impegno di tutte le componenti sociali.

Lo affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Lucrezia Quadronchi, segretaria territoriale e coordinatrice Donne Cisl di Catania.
«Nonostante i passi avanti fatti negli ultimi anni – continua Quadronchi – la violenza sulle donne continua a costituire una gravissima piaga quotidiana, trasversale per età e status socio-economico e culturale, che sempre più investe in modo sconcertante la nostra società. Una società che esprime pienamente i caratteri di un diffuso disagio sociale, a partire da fragilità psico-emotive personali che si assommano a cause esogene legate a condizioni economiche e lavorative precarie o condizioni di povertà, esacerbate in special modo in questi tempi di crisi. 
«La violenza sulle donne ne è una prova: esiste e si alimenta di stereotipi, ieri come oggi. Serve uno sforzo corale di tutta la società per arginare un fenomeno allarmante, per aiutare le vittime di soprusi ad uscire dalla solitudine, dalla paura e dall'impotenza. Serve potenziare gli strumenti difesa delle donne vittima, guidare in cammini di protezione e di sostegno e riabilitazione psicologica della vittima e del maltrattante. Servono azioni più incisive e più adeguate, serve una strutturata e radicata attività di prevenzione mediante l’educazione emotiva dei giovani».
«Aveva solo 27 anni Giovanna Cantarero – aggiunge Attanasio - una vita innanzi a sé e una bimba di 4 anni a casa ad attenderla. La sua legittima aspettativa di vita è stata spezzata da un folle delinquente mentre usciva dalla panetteria, dove lavorava come commessa per guadagnarsi da vivere e avere una famiglia con una vita dignitosa. La sua vita è stata spezzata da un uomo che probabilmente un tempo diceva di volerle bene. Adesso occorre avere verità e giustizia. Serve la presenza delle istituzioni, non parole ma provvedimenti adeguati in ottica multidimensionale. Per la Cisl l’educazione al rispetto e alla parità di genere inizia tra i banchi di scuola. Con l’educazione e adeguati modelli culturali possiamo dotare le giovani generazioni di strumenti critici per costruire ogni progetto di vita libero da condizionamenti.

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