PERIFERIE, L'APPELLO DI PAPA FRANCESCO AL SINDACATO
07/10/2017 18:33
Incontro di riflessione in Arcivescovado
Marginalità fisiche ed esistenziali contro cui il sindacato deve essere profeta e innovatore
A Catania, oltre l'80% delle richieste di assistenza economica arriva dai quartieri periferici
Catania, 29 settembre 2017 - Dalla Catania di Librino e San Giorgio, di San Cristoforo e Zia Lisa, del Villaggio Sant’Agata e Picanello un segnale propositivo e di speranza verso le periferie. Sull’eco delle parole di Papa Francesco al sindacato: “Siate profeti a partire dalle periferie”.
Proprio l’appello del Santo Padre rivolto alla Cisl, in occasione del XVIII congresso confederale del sindacato “bianco” dell’estate scorsa, è stato al centro della riflessione organizzata, ieri, nell’Arcidiocesi catanese dalla Cisl Sicilia e dalla Fnp Pensionati regionale.
L’incontro, moderato da Alfio Giulio segretario generale dei Pensionati siciliani della Cisl, ha registrato gli interventi di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, don Piero Sapienza, direttore dell’Ufficio Problemi sociali e Lavoro dell’Arcidiocesi, Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia, Gigi Bonfanti, segretario generale Fnp Cisl Nazionale, e le presenze di monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania, ed Enzo Bianco, sindaco di Catania.
Pareri concordi sulle sfide che il sindacato, secondo le parole di Papa Francesco, deve affrontare: come “profeta” a difendere i diritti dei più fragili, degli ultimi degli “scarti”; come innovatore, a protezione non solo di chi lavora già o è in pensione ma anche di chi i diritti non li ha, gli esclusi dal lavoro.
Ed eccole allora le periferie da cui ripartire, anche a Catania, come sottolineato da monsignor Gristina ricordando il Papa, che non sono sempre al margine del centro urbano ma anche nel suo cuore pulsante.
Quelle fisiche, spesso sede di disagio ed emarginazione, dove l’economia ha dimenticato la sua natura sociale che ha come vocazione la natura sociale dell’impresa, della vita, dei legami; quelle esistenziali, tra gli scartati dal lavoro, tra la disoccupazione giovanile che a Catania viaggia la 50%, tra i poveri senza casa e gli anziani abbandonati.
«Aiutare le periferie deve diventare una priorità per il sindacato – ha evidenziato Attanasio – da esse arriva oltre l’80 per cento delle richieste di sostegno alla povertà, o per l’assistenza economica di famiglie e la richiesta di diritti e di opportunità per i minori, dove le social card diventano le uniche fonti di sopravvivenza e anche la povertà abitativa segna ferite immense tra i più svantaggiati».
Milazzo ha ricordato come l’impegno sociale e l’impegno sindacale si siano sempre affiancati nell’azione della Cisl. «Sono sempre più numerose, in Sicilia – ha aggiunto – le famiglie che davanti alle dinamiche della economia e i processi della politica diventano invisibili e mute. Per loro la Cisl deve affermare i diritti negati, esprimere i bisogni e rafforzare le tutele, per avere crescita ed equità sociale, sviluppo e inclusione».
Anche il sindaco Bianco ha riconosciuto come la concertazione, sostenuta dalla Cisl, abbia avuto importanti effetti sul territorio catanese e ha ribadito la volontà di proseguire il confronto per continuare a dare speranza e sostegno ai più deboli.
Contro la periferie, fisiche ed esistenziali, si impegna anche la Federazione dei pensionati Cisl per costruire un modello sociale e di lavoro nuovo, all'insegna della intergenerazionalità. «Sia con l’accordo recente sulla previdenza - ha ribadito Bonfanti nelle sue conclusioni - dove abbiamo coniugato gli interessi di chi non va in pensione, di chi ci sta per andare e di chi c’è già; sia con la battaglia per il mantenimento dell’assegno sociale e della reversibilità per i pensionati e loro famiglie».
Nelle foto allegate:
Enzo Bianco;
il tavolo, da sin. Alfio Giulio, Gigi Bonfanti, mons. Gristina, d.Piero Sapienza, Mimmo Milazzo