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ALUNNI DISABILI, ENTRO L'1 OTTOBRE DOVREBBE RIPARTIRE L'ASSISTENZA

ALUNNI DISABILI, ENTRO L'1 OTTOBRE DOVREBBE RIPARTIRE L'ASSISTENZA

24/10/2019 17:53

Conclusa la contrattazione con gran parte dei distretti sociososanitari 

Anche per i 1500 operatori ci saranno regole di ingaggio trasparenti e contratti garantiti contro il dumping economico

Da definire la costituzione dell'osservatorio sulla cooperazione sociale e le regole per l'accesso alla qualifica di AsaCom

Catania, 25 settembre 2019 -  Entro il prossimo primo di ottobre, dovrebbero essere avviati a regime i servizi di assistenza igienico personale  e alla comunicazione per i circa 1300 alunni disabili della provincia di Catania, con regole di ingaggio del personale più trasparenti e contratti garantiti. È questo il risultato dell’importante lavoro di contrattazione che la Cisl di Catania, con la collaborazione dell’Associazione AsaCom, ha portato avanti nella maggior parte dei nove distretti sociosanitari catanesi interessati ai servizi. Sul tavolo restano due temi: la costituzione dell'osservatorio della cooperazione sociale, l'accesso alla qualifica di assistente alla comunicazione.
«Il lavoro che è stato fatto non è di certo un punto di arrivo – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania – perché la piena integrazione dei ragazzi con disabilità si concretizzerà quando inizieranno l’anno scolastico alla pari con gli altri studenti. Sono stati raggiunti, invece, degli importanti obiettivi: recuperare risorse economiche per unificare il sistema del costo del servizio in tutti i distretti sociosanitari, riportandolo ai paramenti previsti dal giusto Contratto collettivo nazionale di riferimento, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative; generare regole di trasparenza e di buona conduzione dei contratti tra cooperative e lavoratori».
«Lo scopo principale - precisa Attanasio - era superare finalmente il dumping contrattuale ed economico consumato per anni ai danni degli operatori dipendenti di diverse cooperative sociali che, spesso in assenza di controllo analogo e a causa della eccessiva diversificazione del costo del lavoro erogato dalla varie amministrazioni comunali, si vedevano riconosciute paghe orarie inferiori a quanto loro effettivamente spettante e la negazione dei principali diritti dei lavoratori subordinati».

Non solo, ma come altri effetti ci sono la possibilità che avranno i Comuni di esercitare, in modo più incisivo  il controllo su come viene svolto il servizio che affidano alle cooperative; il rispetto dei parametri economici previsti dal CCNL con cui dovrebbero essere retribuiti i lavoratori; una più incisiva lotta a quelle cooperative che si ostinano ancora ad applicare “contratti pirata” a danno degli operatori e del servizio erogato agli assistiti; una più efficace lotta alla concorrenza sleale generata da alcune cooperative, dando la possibilità a quelle sane di difendersi.

«Un discorso a parte va fatto per il Comune di Catania – sottolinea Attanasio – che ha il maggior numero di alunni assistiti, circa 400. Per le note vicende legate al dissesto finanziario e per la carenza di fondi comunali, con le attuali risorse disponibili sarà costretto a riconoscere somme orarie leggermente inferiori. Abbiamo chiesto all'amministrazione comunale un ulteriore impegno nella predisposizione del bilancio per trovare i fondi necessari a raggiungere la quota-soglia  del compenso in modo da avere un sistema unificato in tutto il territorio provinciale».

Per il numero uno della Cisl di Catania, restano sul tavolo due importanti questioni «la costituzione dell’osservatorio provinciale della cooperazione sociale, per la quale abbiamo già chiesto all’Ispettorato del lavoro un incontro per definire il processo che deve essere seguito; mentre alle amministrazioni comunali e alla Città Metropolitana spetta l'emanazione di un regolamento che includa la declaratoria dei titoli accademici e professionali necessari per acquisire la qualifica di AsaCom (assistente alla comunicazione) validi per esercitare la professione, visto il proliferare di corsi di formazione a pagamento che rilasciano la qualifica specialistica, spesso senza tenere conto del titolo di studio di accesso».(rn)

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