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PUBBLICO IMPIEGO, IL BILANCIO DI UN ANNO

PUBBLICO IMPIEGO, IL BILANCIO DI UN ANNO

10/12/2013 15:59

Precari, sanità e “spending review” i temi fondamentali. Confusa la politica su come superare le Province

La proroga agli oltre 2000 precari catanesi impegnerà 300 milioni l’anno

Carenze di organico negli uffici giudiziari; lavoratori Ipab senza stipendio da mesi; sanità ancora con logiche finanziarie

Catania, 9 dicembre 2013 - Precari, sanità, province. Tra rinvii, accorpamenti e la cosiddetta “spending review”, si chiude un anno terribile per i lavoratori del pubblico impiego. Un bilancio del 2013 è stato fatto in occasione del consiglio generale della Fp Cisl di Catania. 

Il settore è quello maggiormente esposto alla scure dei tagli della spesa pubblica e agli squilibri causati dalla riorganizzazione dei servizi, dai livelli statali fino a quello degli enti locali.

Lo conferma Armando Coco, segretario generale della Fp Cisl etnea, che nella sua relazione ha toccato tutte le criticità dei vari comparti, a cominciare dagli oltre 2000 precari della pubblica amministrazione in provincia di Catania. «La proroga al 2016 ha concesso un po’ di respiro ai lavoratori – dice – ma per la stabilizzazione occorreranno circa 300 milioni l’anno. La Cisl è presente nell’Unità di crisi regionale per valutare i percorsi da avviare senza alterare gli equilibri di bilancio e per tutelare lavoratori».

Sanità. «La politica sanitaria regionale – denuncia Coco – continua a perseguire obiettivi economici e trascura quello di prestare assistenza efficiente nel rispetto dei livelli essenziali (Lea). Si ricorre sempre a logiche ospedalocentriche con taglio di organici e posti letto senza invece valorizzare le strutture territoriali. Il sindacato siciliano ha sottolineato la necessità di approfondire i temi con tavoli tematici permanenti su dotazione organica, personale contrattista, fondi contrattuali e sanità privata. Un bacino unico è necessario per l’emergenza con la riorganizzazione del Sues 118».

Enti locali. «Purtroppo registriamo una grande confusione sul superamento delle Province: ci sono troppi disegni di legge, con ipotesi fantasiose che sembrano andare verso una complicazione del sistema piuttosto che la sua semplificazione. L’unica chiarezza è solo quella della tre aree metropolitane. E La Fp Cisl si batte perché siano assicurati i posti di lavoro. A Catania è necessario che la Regione trovi una soluzione perché ci sono scadenze, anche per i precari, e decisioni che vanno prese. I precari soffrono anche perché molti Comuni, a causa delle traversie della legge di stabilità regionale, non hanno fondi per pagare i loro compensi. Negli Ipab, gli istituti di assistenza e beneficenza, gli oltre 200 dipendenti aspettano da molti mesi di avere pagati gli stipendi e da troppo tempo un disegno di legge per il loro riordino».

Regionali. «C’è un precariato regionale che va tutelato, come gli operatori della protezione civile, i dipendenti delle ex Asi e i catalogatori dei beni culturali. Occorre avere una dirigenza motivata e qualificata e competente, con la rivisitazione del pianta organica e del mansionario».

Ministeri. «È il settore dove la spending review ha comportato i maggiori disagi, con accorpamenti di tribunali e di agenzie, che hanno comportato difficoltà logistiche e sperequazioni nel trattamento economico dei dipendenti trasferiti da un ente all’altro. Nella Giustizia, registriamo gravi carenze di organico che si ripercuotono pesantemente sulla funzionalità degli uffici e sui servizi ai cittadini».

Il dibattito sul pubblico impiego passa anche dal confronto con la Regione. «Non è stato un buon anno – ammette Gigi Caracausi, segretario generale Cisl Fp Sicilia – ma stiamo provando ad affermare le nostre idee su precariato, sanità e province e portare il presidente Crocetta a passare dagli annunci al “fare”. È l’auspicio per il 2014, noi diamo la nostra disponibilità ma è tempo che il governo regionale la finisca con le parole e passi ai fatti».

Per Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl etnea «occorre rafforzare il confronto per migliorare l’efficienza della macchina amministrativa degli enti pubblici. Con gli enti locali siamo impegnati nella contrattazione per imporre la discontinuità col passato e recuperare risorse da destinare alla minore tassazione per lavoratori, pensionati e famiglie. Nel campo sanitario, la Sicilia deve andare verso una concreta integrazione socio-sanitaria per migliorare i servizi alla collettività e ridurre le liste di attesa. Per la Provincia, purtroppo registriamo una situazione non chiara che provoca difficoltà nel funzionamento dell’ente, ecco perché occorre definire presto la questione per affrontare quanto prima il tema dei dipendenti e degli enti collegati». (rn)

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