FORMAZIONE PROFESSIONALE, LA REGIONE MANTENGA I FINANZIAMENTI AL “PROGETTO PROMETEO”
19/03/2015 18:59
Tagliati i fondi ai corsi del Ciapi di Priolo
A due mesi dal completamento in forse i titoli di studio dei giovani e gli stipendi degli operatori
A Catania, rischiano 200 allievi in 21 corsi tra Librino (Catania) e Acireale
I sindacati della Formazione di Cisl, con Cgil e Uil sciopereranno il 30 marzo con manifestazione a Palermo
Catania, 19 marzo 2015 - Oltre 200 giovani allievi in 21 corsi di formazione, con il 70 per cento delle ore svolte: al Progetto Prometeo, del Ciapi di Priolo, la Regione ritira i fondi a due mesi dalla scadenza. Eppure ci sono ancora 35 milioni di euro. Tra Catania e Acireale, a tre mesi dal termine, gli allievi rischiano di restare senza titolo di studio e gli operatori senza stipendio da novembre 2014.
La grave situazione è stata denunciata da Giovanni Migliore, responsabile della Formazione professionale per la Cisl Scuola Sicilia, Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl etnea, e Pippo Denaro, segretario generale Cisl Scuola Catania, che oggi hanno tenuto una partecipata assemblea, affollata da allievi e operatori.
Il Progetto Prometeo, gestito dal Ciapi di Priolo, doveva servire a tutelare l’occupazione degli operatori rimasti senza lavoro dopo la revoca dell’accreditamento regionale dei propri enti di formazione.
Ma dalla pubblicazione del bando nel dicembre del 2013, all'avvio dei corsi nel mese di ottobre 2014, i problemi sono stati infiniti: nessuna pubblicità, iscritti che avevano perso la speranza, aule quasi vuote il primo giorno. Una volta formate le classi e partite le lezioni, gli altri ostacoli: nessun computer, nessuna stampante, senza materiale didattico, senza carta intestata, senza modulistica.
Non solo: ai cinque corsi di “Commis di cucina tipica siciliana” mancavano i cuochi per i laboratori; al corso di “Gestore informatico d’azienda”, il laboratorio di informatica.
«E, ora la Regione, a corsi portati avanti con grandi sacrifici e abnegazione – denuncia Denaro – taglia i fondi, lasciando in mezzo alla strada allievi senza un titolo di studio e lavoratori senza stipendio. La giunta regionale non mostra alcuna sensibilità per un settore che dovrebbe essere strategico per la nostra terra, perché si tratta di corsi che danno lavoro a ragazzi con tanta buona volontà ai quali invece viene negato il diritto allo studio».
A Catania, il progetto ha sede nell'istituto Angelo Musco, nel quartiere di Librino, un territorio socialmente fragile, dove la Cisl propone da tempo di istituire una scuola media superiore per lottare la dispersione scolastica. Ecco perché, è stato anche invocato l’intervento del sindaco Bianco per contribuire a sbloccare la situazione.
Le testimonianze portate da giovani e operatori hanno evidenziato difficoltà, speranze e delusioni per una condizione che rischia di diventare insostenibile e penalizzante per il proprio futuro. A Catania, oltretutto, l'Istat dice che il tasso di occupazione ha perso più di 4 punti percentuali in 10 anni, dal 42,5 al 38,9; gli "inattivi", dai 15 ai 64 anni, sono 388mila; la disoccupazione tra i 15 e i 29 anni supera il 40 per cento.
Per Rotolo, «c’è a rischio la tenuta sociale del territorio, negando prospettive ai giovani e ai tanti lavoratori coinvolti. La Cisl da due anni propone di riformare il sistema della formazione professionale, che deve essere al servizio della collettività e delle persone, perché essenziale a politiche del lavoro efficaci. La Regione deve mantenere il finanziamento al progetto e dare serenità agli allievi e ai lavoratori».
Eppure i finanziamenti ci sono, addirittura, anche per avviare altri corsi in provincia di Catania. «A Ramacca e a Calatabiano – conferma Migliore – ci sono corsi pieni e pronti per partire. La Regione si assuma allora le proprie responsabilità, non può far fallire un proprio ente, come il Ciapi. Non può rimediare ai propri errori creando altri danni. La formazione in Sicilia agisce sui giovani in obbligo di formazione scolastica, sui cosiddetti Neet, su lavoratori in mobilità o in cassa integrazione. I giovani devono completare i percorsi formativi ottenendo professionalità spendibili nella nostra regione o altrove».
Intanto, le categorie della Formazione di Cisl con Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero del settore per il 30 marzo con una manifestazione a Palermo.
Nella foto, da sin. gli operatori Antonio Valenti e Francesco Grande, i segretari Pippo Denaro, Rosaria Rotolo e Giovanni Migliore