POVERTÀ, CISL SICILIA: A SETTEMBRE PARTE IL S.I.A. COMUNI E DISTRETTI SIANO PRONTI
15/07/2016 12:33
Seminario regionale di approfondimento al Museo Diocesano
La legge di Stabilità 2016 prevede un Fondo triennale per la lotta alla povertà su scala nazionale
Ci sono 112 milioni di euro nel 2016 per il Sostegno per l'Inclusione Attiva alle famiglie siciliane in estremo disagio
Catania, 13 luglio 2016 - Ci sono 112 milioni di euro destinati dalla legge di stabilità nazionale 2016 al Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA) per le famiglie siciliane in condizioni di estremo disagio. Ma, i Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari devono farsi trovare pronti, perché l’avvio della misura è previsto nella prima settimana di settembre.
Il tema è stato oggi al centro del seminario regionale di approfondimento organizzato dalla Cisl Sicilia e che si è svolto a Catania. Ne hanno discusso Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia; Rosanna Laplaca, segretaria regionale Cisl Sicilia; don Piero Sapienza, direttore Ufficio Problemi sociali e del Lavoro Diocesi di Catania; Lorenzo Lusignoli, Dipartimento Politiche Sociali, Salute e Riforma P.A. Cisl Nazionale; Saverino Richiusa, dirigente Dipartimento Regionale Famiglia e Politiche Sociali; Angelo Villari, assessore Politiche Sociali e per la Famiglia Comune di Catania; Maurizio Bernava, segretario confederale Cisl Nazionale, che ha concluso i lavori.
Il Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA) è una delle misure nazionali di contrasto alla povertà assoluta che prevede l’integrazione di un sostegno economico (parte passiva sostenuta con fondi nazionali) con servizi di accompagnamento per l’inclusione attiva dei soggetti beneficiari (parte attiva sostenuta da fondi europei).
Farsi trovare pronti a settembre è fondamentale perché in Sicilia le famiglie sono state particolarmente toccate dalla crisi economica e i segnali di ripresa sono estremamente timidi. «In Sicilia – sottolinea Milazzo – sono 250mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta, cioè al di sotto del livello minimo di sussistenza. Il 40,1% delle persone è a rischio povertà e il 26% si trova in gravi condizioni di deprivazione. Un dato che non ha eguali in Europa e che impone l'adozione di misure strutturali nel tempo».
Laplaca ha denunciato i troppi sprechi del sistema di welfare siciliano. «Ogni misura va attuata con processi efficaci e di qualità e per fare ciò occorre riorganizzare il sistema partendo dai bisogni delle persone e non facendone un dispesario di soldi. La Regione Siciliana deve garantire l'attivazione di processi di innovazione sociale, attraverso i quali è possibile anche creare nuovi servizi e quindi nuove opportunità di lavoro».
Per Bernava, «la misura messa in campo dal governo è il risultato del lavoro di proposta, pressione, sollecitazione che l’Alleanza contro la povertà e la Cisl (che è tra i fondatori) hanno sviluppato negli ultimi due anni. Siamo a un punto di svolta, con il Sia e con decreto povertà abbiamo l'occasione e la leva per ripensare il welfare nel nostro Paese, tra governo centrale e autonomie locali, tra parte pubblica e volontariato sociale. Noi vogliamo aprire un dibattito per fare in maniera unita un cambiamento strutturale del welfare in Italia».
Il SIA prevede l'erogazione da parte dell’Inps di un sussidio economico a nuclei familiari in condizioni economiche di estremo disagio, nei quali siano presenti minorenni, ed è subordinato all'adesione a un progetto di attivazione sociale e lavorativa. Nel 2016, per questo tipo di intervento sono stati stanziati 750 milioni di euro per tutto il territorio italiano. Sarà di circa un miliardo nel 2017.
L'assessore Villari ha assicurato che Catania potrà sfruttare la precedente esperienza vissuta con la social card, e trovarsi pronta quando l'Inps appronterà la piattaforma per l'avvio a settembre.
Le famiglie che vorranno usufruire del SIA saranno tenute ad aderire al progetto, promosso da un nucleo multidisciplinare dei Servizi sociali comunali, con l’impegno ad attivarsi nella cura dei figli (scuola, salute ecc.) e a partecipare a interventi mirati alla ricerca attiva di lavoro, quali tirocini, borse-lavoro, formazione. L'obiettivo è il superamento della condizione di povertà e la graduale riconquista dell'autonomia.
La nuova misura sarà finanziata da diverse fonti: le risorse nazionali destinate al sussidio economico da erogare ai beneficiari (circa 750 milioni di euro per il 2016 stanziate in parte dalla Legge di Stabilità e in parte da provvedimenti precedenti) si sommano alle risorse comunitarie del Fondo sociale europeo, che attraverso il PON Inclusione andrà a sostenere nei prossimi sette anni, con 1 miliardo e 70 milioni di euro, il potenziamento della rete integrata dei servizi e l'attuazione del modello di presa in carico delle famiglie.
L'obiettivo è che il SIA diventi una misura stabile per il contrasto alla povertà, superando la logica assistenziale in funzione dell'inclusione attiva attraverso la riorganizzazione dei servizi sull'intero territorio nazionale così come delineato nel Disegno di legge delega sul contrasto alla povertà, il riordino delle prestazioni e il sistema degli interventi e dei servizi sociali recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri e ora sottoposto all'approvazione del Parlamento.
Nella foto, da sin. Lusignoli, Laplaca, Bernava, Milazzo, Sapienza, Richiusa.