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PENSIONATI CISL, UNA PETIZIONE PER SUPERARE I DISTRETTI SOCIO-SANITARI

PENSIONATI CISL, UNA PETIZIONE PER SUPERARE I DISTRETTI SOCIO-SANITARI

11/07/2018 18:00

L'iniziativa proposta all'esecutivo Fnp Cisl

Tra gli altri obiettivi, tornare al governo nazionale della sanità e integrare i servizi regionali

Catania, 2 luglio 2018 - Superare la determinazione in 55 ambiti sociosanitari della Sicilia, tornare al governonazionale della sanità, avere finalmente una legge quadro per l’integrazione dei servizi sociosanitari e assistenziali con relativo fondo unico. Parte da Catania la mobilitazione della Fnp Pensionati Cisl che si propone attraverso una petizione di raggiungere i tre obiettivi coinvolgendo anche tutte le altre forse sindacali e le associazioni del Terzo settore.

L’iniziativa è stata prospettata in occasione dell’esecutivo generale dei Pensionati catanesi della Cisl, al quale hanno partecipato anche il segretario generale regionale della federazione Alfio Giulio e Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea.

«La regionalizzazione delle attività inerenti la tutela della salute – spiega Marco Lombardo, segretario generale della Fnp Cisl di Catania – ha finito per suscitare dubbi e interrogativi non solo nell'opinione pubblica ma anche in una parte considerevole degli operatori sanitari. C’è troppa disparità da un sistema regionale all’altro, tra una sanità regionale e l’altra. E a pagarne le conseguenze sono i più deboli, tra cui la popolazione anziana».

Una condizione che traspare anche nella situazione degli ospedali. «Siamo preoccupati – aggiunge Lombardo – per l’apertura sempre più lontana dell’ospedale San Marco. Un rinvio che si ripercuote anche sull’avvio del pronto soccorso del Policlinico e finisce per acuire i disagi dovuti ai tempi d’attesa nei presidi d’emergenza e nelle visite specialistiche, dato che gli utenti sono più dell’70% ultra65enni. Non per ultimo, andrebbero valutate con maggiore attenzione le situazioni degli ospedali di Bronte, Caltagirone e del presidio di Giarre».

Le disparità regionali nella sanità fanno il paio con la disomogeneità nei servizi dei vari distretti sociosanitari siciliani. «La Sicilia – sottolinea Attanasio – è l’unica regione italiana a non aver mai recepito la legge 328/2000. Oggi ci troviamo ad avere una parcellizzazione del territorio isolano in 55 ambiti territoriali, dei quali nove sono nel Catanese».

«Il sistema va superato - continua - la programmazione e il coordinamento vanno affidati alle città metropolitane e ai liberi consorzi, con un unico piano strategico per territorio per rendere più efficace la lotta alla povertà crescente. Ma occorrono anche strumenti efficienti, come l’anagrafe degli assistiti, per monitorare l’equa ripartizione delle misure per ogni cittadino ed evitare disparità nella fornitura di servizi e sussidi tra quanti si trovano in stato di bisogno». 

Per Giulio, infine, «è necessaria una legge quadro di riforma per l’integrazione dei servizi socio assistenziali e sanitari con il relativo fondo unico per avere chiare le fonti di finanziamento, se provenienti dall’ambito sanitario o sociale, e rispondere a bisogni di salute dei cittadini, in modo ampio e complesso».

(RN)

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